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“Gomorra parla anche pontino”: i commenti dopo le operazioni Dia e Dda

ROMA – “Davvero un’ottima notizia si tratta del più consistente sequestro al di fuori della Campania”, è il primo commento sull’operazione della Dia del Guardasigilli Angelino Alfano. “L’operazione – dice il ministro della Giustizia – è l’ennesimo colpo inferto alla camorra, la dimostrazione che la cultura delle misure di prevenzione si sta diffondendo anche al di là delle regioni storicamente afflitte dalla camorra. E’ questa la vera antimafia dei fatti”.

«Nell’esprimere il nostro plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’operazione, ribadiamo che il sequestro di oggi è la conferma di quanto sosteniamo e denunciamo da anni: la quinta mafia è radicata nel tessuto economico del Lazio ed è riduttivo parlare solo di tentativi di infiltrazione delle mafie in questa Regione». Così Antonio Turri, coordinatore Libera Lazio, commenta il sequestro di oggi di 100 milioni di euro al clan dei Casalesi nel Lazio. «È l’ennesima prova della forza di penetrazione delle mafie -prosegue il rappresentante di Libera- l’obiettivo delle cosche è fare affari, non ci sorprende la loro presenza dove è alta la possibilità d’investimento. Qui la mafia -rimarca Turri- non è più infiltrata, si sta radicando. Prima hanno accerchiato la Capitale investendo in città come Fondi, Latina, Gaeta e Formia; adesso stanno puntando al centro, e a ciò che rappresenta in termini di economia e potere». «Del resto -conclude- se è vero che le mafie sono delle holding finanziarie, con collusioni spesso con settori della politica allora va da sè che puntino con forza su Roma e dintorni».

“L’enorme valore dei beni sequestrati- dice l’assessore regionale Aldo Forte – testimonia una imprenditoria mafiosa che continua a frenare l’economia legale, una criminalità che si confonde nella società civile”.

“L’operazione della Dia apre uno squarcio su tutte le minimizzazioni recenti sul fenomeno. Oggi è chiaro che le infiltrazioni mafiose nella nostra regione sono un fenomeno drammaticamente consistente e per contrastarle occorre un’inversione di tendenza.” Dice  il capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio.

E delle operazioni dalla Dia di Napoli e della Polizia di Stato parla anche Filiberto Zaratti, Presidente della Commissione regionale sicurezza: ““E’ chiaro ormai che il Lazio è diventato crocevia degli interessi mafiosi e criminali. Lo scenario è allarmante: in soli sei giorni nella nostra regione sono stati sequestrati beni di origine mafiosa per circa 150 milioni di euro”.

Si complimena con le forze dell’ordine anche il capogruppo del Pd presso la Regione Esterino Montino che afferma: “Dobbiamo sapere che Gomorra parla romano, ciociaro, pontino e che è profondamente radicata nel tessuto economico e sociale del Lazio”.

 

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