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Nuova scure sulla scuola pontina: 250 cattedre tagliate in provincia

LATINA – Sono quasi duemila gli insegnanti che il prossimo anno scolastico, nel Lazio, perderanno il posto di lavoro. «Siamo al terzo anno di tagli e quelli attribuiti alla provincia di Latina assottigliano un contingente che è già sottostimato». La denuncia arriva dalla Gilda Insegnanti del capoluogo, che non esita a definire la contrazione «devastante per il territorio pontino»: solo nel Lazio cadranno più di 2100 cattedre. La ripartizione tra le singole province è stata effettuata dall’Ufficio scolastico regionale: a Latina ci saranno a settembre più di 250 professori in esubero. Elementari e superiori sono i gradi di scuola più colpiti: nella primaria si conteranno 115 posti in meno, a fronte di 106 pensionamenti. Stesso discorso nelle superiori: 139 cattedre in meno e 96 pensionamenti. In entrambi gli ordini di scuola il numero dei posti resi disponibili grazie al congedo degli insegnanti è inferiore alla quantità di cattedre soppresse: l’effetto dei pensionamenti risulta in tal modo annullato. «Ci saranno nuovi esuberi, quindi docenti senza sede e nessuna possibilità di immissioni in ruolo» denunciano dalla Gilda. Situazione critica anche per il sostegno, nonostante gli ottanta ricorsi vinti di recente dalle famiglie pontine dei ragazzi disabili. Non c’è garanzia che i 988 posti attuali siano autorizzati anche per il prossimo anno, potrebbero al contrario essere ridotti di circa 20 unità obbligando le famiglie a rivolgersi nuovamente al Tar.

Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda di Latina

 

«Gli organi competenti tengano maggiormente conto delle caratteristiche e delle esigenze specifiche del nostro territorio nella ripartizione dei tagli tra le province» chiede a gran voce Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina.

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