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Per Nuglio la Provincia di Latina deve opporsi al piano sanitario

L'ospedale Goretti di Latina

LATINA – Il piano sanitario regionale ancora al centro del dibattuto. Il Capogruppo P.d.C.I.- Federazione della Sinistra, Fausto Nuglio, alla seduta del Consiglio provinciale ha rimarcato con forza i motivi per cui la Provincia dovrebbe opporsi al Piano. “La sanità, o meglio il diritto alla salute – ha spiegato – è qualcosa di cui i cittadini non possono fare a meno, motivo in più per tutelarla in ogni modo possibile, tanto più che i lavoratori con le loro buste paga contribuiscono al finanziamento di questo servizio. Il Piano regionale va in tutt’altra direzione. Infatti non mira alla tutela della salute, ma all’attuazione di interventi che portano ad un rientro del deficit economico, anche a discapito della qualità del servizio e della salute delle persone”.
Così, ad avviso del Consigliere provinciale Fausto Nuglio, la Provincia dovrebbe opporsi alla logica di razionamento delle risorse fatta dalla regione per farsi portavoce della logica della razionalizzazione delle stesse. Non tagli, ma un modo più efficace per impiegare i mezzi che si hanno a disposizione. “Altro punto su cui la provincia dovrebbe insistere riguarda le quattro macroaree in cui è organizzata la sanità laziale.  La Asl di Latina fa parte della macroarea 3 che comprende anche lo Spallanzani e il San Camillo-Forlanini e il San Raffaele di Roma.  Tutto questo significa che la sanità pontina è sempre più vincolata a quella romana, con un conseguente disservizio per i cittadini della provincia che vedono le loro esigenze messe in secondo piano. La macroarea strutturata in questa maniera, porta, ad avviso del Consigliere Nuglio, ad una conseguenza molto importante: la disparità di posti letto tra le Province di Roma e Latina. La legge prevede 3,5 posti letto ogni 1000 abitanti, mentre allo stato attuale abbiamo un rapporto di 8/1000 nella provincia di Roma e 2,3/1000 a quella di Latina.    Accorpando la Asl di Latina con lo Spallanzani, il San Camillo-Forlanini e il San Raffaele di Roma, abbiamo sulla carta una media che rientra perfettamente nei termini di legge, all’incirca un rapporto di 5/1000, ma che nella realtà non esiste.  Infatti le carenze di posti letti nella provincia di Latina ci sono, e rimangono anche con la costituzione della macroarea 3”. Questo significa, a parere del Capogruppo P.d.C.I., tagli alla sanità pontina a danno dei cittadini della zona. Nel piano regionale è prevista per la Provincia di Latina la Dea di secondo livello, che prevede la costruzione di un nuovo ospedale a Formia, il Policlinico del Golfo, e l’ampliamento dell’ospedale di Latina, il Santa Maria Goretti. Dato che sono progetti che richiedono molto tempo prima che si realizzino, sarebbe opportuno cercare di utilizzare le strutture ospedaliere esistenti sul territorio dei Monti Lepini, depotenziate dai tagli degli ultimi anni, decentrando quelle prestazioni sanitarie che gli addetti ai lavori reputano idonee. “Un provvedimento simile porterebbe al decongestionamento dell’ospedale Santa Maria Goretti, che, a causa del soprannumero di utenze, non risponde in maniera efficace ai bisogni dei cittadini”.

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