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Sciaudone: “Le strutture di accoglienza per gli immigrati mancano, ma il dormitorio chiude”

Sergio Sciaudone

LATINA – Sull’ emergenza immigrati: è vero sul territorio mancano le strutture di accoglienza. La Provincia, tramite l’assessore Bianchi, dice che non si possono accogliere altri immigrati oltre ai ragazzini tunisini provenienti da Lampedusa e sbarcati a Civitavecchia per poi essere smistati dalla Regione in due centri di Sezze e Cisterna. Di certo mancano le strutture di accoglienza per senzatetto, italiani e immigrati. A Latina l’unica risorsa disponibile; il dormitorio di via Cellini, chiude proprio oggi Giovedì 14 aprile. La scusa è che ora non fa più freddo, pertanto i senzatetto possono andare sotto i ponti, insieme agli altri che già vi dimorano (compresi i senzatetto malati e le donne, finora ospiti del dormitorio). La verità è che lo stanziamento disposto dal Commissario Guido Nardone (meno di quarantamila euro) era palesemente insufficiente. La struttura ha assicurato accoglienza notturna durante l’inverno grazie all’impiego generalizzato di volontari, tra cui i ragazzi dell’agesci che si sono impegnati al massimo dando buoni risultati nonostante il sostanziale disinteresse delle istituzioni. Proprio la mancanza di un segretariato sociale capace di gestire questo tipo di emergenze è stata la lacuna maggiore. Diversi senzatetto sono stati respinti dal dormitorio che registrava ogni notte il tutto esaurito. Il numero dei rimpatri volontari umanitari è drasticamente diminuito. Sono stati pochissimi i “ritorni accompagnati” in altre località in Italia. Anche per gli italiani residenti a Latina o nei comuni vicini che andavano al dormitorio tutte le notti, non stati elaborati progetti di sostegno e/o emersione. Tra questi adulti senza assistente c’è da segnalare il caso di una ragazza di 30 anni (italiana) al quarto mese di gravidanza, residente ad Aprilia. In quest’ultimo Comune, si sa, i servizi sociali sono in condizioni di perpetua difficoltà. Così da diversi mesi, la donna trascorre la notte al dormitorio di Latina. C’è forse qualcuno dei servizi sociali che si stia preoccupando di sapere che fine farà questa donna?  Finora è stata solo Rifondazione Comunista e i membri di “Sinistra per Latina” che sotto varie sigle si sono adoperati per denunciare queste situazioni; così come durante l’inverno appena trascorso, hanno assicurato la cena del sabato sera a molti senzatetto. L’hanno fatto utilizzando le risorse di cui disponevamo, con il sostegno di tanti cittadini ma nella totale indifferenza dei Palazzi del potere locale. Così quando la Provincia dice che mancano i centri di  accoglienza per adulti effettivamente dice una cosa vera. Ma la domanda che sorge spontanea è la seguente: cosa ha fatto la Provincia di Latina negli ultimi anni per sostenere l’apertura di queste strutture? Quali coordinamenti; sollecitazioni; programmazioni territoriali sono state proposte e attuate dai Comuni; dall’Asl e dai distretti socio sanitari? Cosa s’intende fare oggi? E’ da sottolineare anche il fatto che le strutture sociali sono fondamentali ma da sole non bastano; occorrono politiche sociali adeguate e bisogna avere l’umiltà di considerare le nostre prese di posizione come contributi; non come provocazioni alle quali si è risposto finora solo con gli insulti.
 

Riceviamo e pubblichiamo da
Sergio Sciaudone
Candidato a  Sindaco “Sinistra per Latina”

 

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