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Ballottaggio a Terracina, poche ore al responso. Vita dura per il futuro sindaco

TERRACINA -Poche ore e si conoscerà chi è il nuovo sindaco di Terracina. Gli elettori probabilmente quelli del centrosinistra ieri avevano disertato le urne, facendo calare nettamente il dato sull’affluenza nell’unico comune pontino al ballottaggio. E si avvicina anche il regolamento di conti nel centrodestra laziale l’area che presenta i due candidati.

Nella giornata di ieri ha votato il 12% in meno. Alle 22, secondo il sito del ministero dell’Interno l’affluenza per il ballottaggio a Terracina è stata pari al 41,97% contro il 54,11%. Si voterà ancora questa fino alle 15 di oggi poi le urne chiuderanno e comincerà lo scrutinio, che dovrebbe procedere spedito: in poche ore la città avrà il nuovo sindaco tra il candidato della governatrice del Lazio Renata Polverini, e imprenditore dell’etere Gianfranco Sciscione, e quello del Pdl Nicola Procaccini, ex capo di gabinetto del ministro Giorgia Meloni.

Chiunque vinca tra i due, non avrà vita facile. Il comune di Terracina – amministrato per due legislature dal sindaco Stefano Nardi – stenta anche a pagare gli stipendi ai dipendenti comunali. Inoltre, da mesi viene citato in giudizio ripetutamente davanti al Tar, da creditori che hanno già ottenuto ragione in sede civile e che ora chiedono la nomina del commisario ad acta per essere pagati, vista la perdurante inadempienza dell’ente. Senza contare la situazione dei rifiuti. In un comune in cui la raccolta differenziata è praticamente inesistente, il gestore, Terracina Ambiente è già da mesi al centro di un’inchiesta della Procura.

Una cosa sola è certa, al momento: il futuro sindaco sarà di centrodestra e alla sua elezione seguirà una resa dei conti che è già in parte cominciata. «La verità è che io ho intercettato una massa di voti che era nel Pdl, ma che evidentemente il Pdl non era in grado di controllare», ha detto al Corriere della Sera la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Secondo la governatrice, Berlusconi “deve chiedersi che partito è diventato il suo”.

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