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Codice etico: Cirilli chiede l’anagrafe pubblica dei politici

 LATINA – Il leader de L’altra faccia della politica Fabrizio Cirilli e il candidato al consiglio comunale Luigi Pescuma parlano invece di codice etico: “Perché fa paura? – si chiedono – Nonostante il tentativo di contrastarlo sminuendo la nostra proposta, noi rilanciamo proponendo un ampliamento al Codice Etico: l’ ‘Anagrafe pubblica dei politici’”

CIRILLI – Il contributo che ci aspettavamo dalla classe politica, o dai partiti e movimenti a noi contrapposti in questa campagna elettorale, ci arriva dalla stampa locale e da una serie di proposte politiche trasversali in ambito nazionale e regionale. Mentre invece dobbiamo registrare a malincuore che coloro che si presentano per il voto agli elettori sono apparsi chiusi o addirittura polemici rispetto alla apertura di un confronto sulla necessità di un codice etico condiviso, volto a contrastare i meccanismi distorti della politica e della mal amministrazione.

La proposta con cui oggi rilanciamo è quella di inserire nel nostro codice etico l’ “anagrafe pubblica dei politici” (anche di quelli nominati nelle società pubbliche o nelle agenzie regionali); questo rappresenta un elemento di completezza rispetto a quanto messo da noi in campo in questa tornata elettorale in materia di incarichi , nomine nelle società pubbliche, norme e controlli sugli appalti.

L’obiettivo dell’anagrafe pubblica dei politici è quello di costruire trasparenza : su carriera e reddito personale e/o familiare, su eventuali carichi pendenti, su incarichi conferiti dalla politica a familiari, su presenze e assenze nell’ambito degli impegni istituzionali, sugli interventi in aula etcc etcc. Si tratta di informazioni la cui pubblicazione garantisce etica e trasparenza al fine di cercare di ristabilire quel rapporto di fiducia oramai perso tra la gente e la politica.

Alle sterili, demagogiche e superficiali polemiche cui abbiamo assistito in questi giorni; polemiche legate ad una politica di contrapposizione di parte che mira più a privilegiare l’interesse della propria formazione che quello della città, vogliamo presentare una proposta concreta che trova condivisione e spazio in quel codice etico che lanciammo mesi fa. Una serie di norme in alternativa a chi con le parole e gli slogan si riempie la bocca di legalità, moralità e buoni propositi ma che, con i fatti, invece, critica ed ostacola chi cerca di mettere in campo strumenti concreti per cambiare i meccanismi malsani della politica. Ma fa tanto paura questo codice etico?

Fabrizio Cirilli

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