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Operazione Spiagge pulite: rastrelli e sacchi per pulire la strada interrotta

La spiaggia della Bufalara

SABAUDIA – Torna anche quest’anno Spiagge Pulite. La storica campagna Legambiente, organizzata a Sabaudia dal locale CIRCOLO LARUS con il patrocinio dell’ENTE PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO e della CGIL PROVINCIALE, alla quale hanno aderito il presidio LIBERA “G. SIANI” di Sabaudia, l’AVIS PROVINCIALE, il CENTRO FERIE SALVATORE di San Felice Circeo e l’ISTITUTO ARMONIA di Latina, vuole, come ogni anno, impegnare volontari, cittadini, turisti ad una giornata di pulizia della spiaggia e sensibilizzare tutti, amministratori compresi, ad una migliore cura del nostro patrimonio ambientale al fine di promuovere un adeguato sistema di raccolta differenziata dei rifiuti anche sul Lungomare di Sabaudia, un impegno concreto in favore di una fruibilità possibile per tutti, senza impedimenti o barriere architettoniche di alcun genere, un servizio di parcheggi riservati ai diversamente abili adeguato e rispettato, evitando occupazioni abusive degli stessi che certo mettono in evidenza un grave stato di inciviltà e prepotenza.

L’appuntamento è per sabato 28 MAGGIO c.a., con inizio programmato per le ore 09.30 e termine per le ore 13.00 circa sulla strada Lungomare di Sabaudia, nei pressi della strada della Lavorazione – zona Bufalara (strada interrotta lato Sabaudia).

“Quest’anno SPIAGGE PULITE  – spiegano dal circolo Larus  – è dedicata anche alla lotta contro la privatizzazione delle spiagge che si profila con l’attuazione del decreto legge Sviluppo, che all’art. 3 prevede il diritto di superficie sull’area demaniale. Si tratta, a nostro parere, una svendita delle spiagge ai privati per 20 anni. Contro quest’ulteriore regalo alla speculazione e al cemento vogliamo, attraverso la giornata di pulizia e di educazione ambientale di sabato 28 maggio, dire un NO chiaro a nuove costruzioni in riva al mare e alla legalizzazione degli abusi già presenti sulle coste.

Le nostre spiagge verrebbero date in concessione per un tempo lunghissimo, senza gara e senza alcun controllo e, attraverso il diritto di superficie, si potrebbero aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto sarebbe gestito dall’Agenzia del Demanio, che si spartirebbe gli introiti con Regione e Comuni interessati, senza che i ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente vengano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni”.

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