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Comenius, atto finale. Al Vittorio Veneto chiude il progetto interculturale

LATINA – Si è concluso ieri, con una manifestazione che si è svolta nell’aula magna dell’Istituto I. T. C. “ V. Veneto “ di Latina, il progetto Comenius, curato dalla professoressa Francesca Neiviller, con la collaborazione di tutto il corpo docente. Due anni di lavoro rivolti ai ragazzi del biennio (da settembre 2009 a giugno 2011) per studiare feste e tradizioni familiari di Portogallo, Spagna, Malta, Scozia, Grecia, Polonia, Lituania, Austria e Italia, stabilendo relazioni con studenti e insegnanti di quei Paesi.

“I progetti Comenius – spiegano dalla scuola – sono una delle principali azioni educative promosse dalla Commissione Europea attraverso il programma Socrates e hanno l’obiettivo di incrementare la dimensione Europea dell’istruzione attraverso la cooperazione su qualunque tema di interesse comune. Lo scopo principale del progetto del Vittorio Veneto è stato far conoscere le feste delle tradizioni familiari più importanti di diversi paesi europei, mettendo in evidenza sia gli aspetti comuni sia le differenze con l’obiettivo di consentire agli alunni di migliorare la conoscenza della loro lingua e di quella straniera, di fare nuove esperienze e di partecipare ad una rete multinazionale”.

Il progetto è stato strutturato in modo da coinvolgere, da una parte, gli studenti chiamati ad acquisire maggiore consapevolezza di essere cittadini europei attraverso il contatto e il rispetto per le altre nazioni, tradizioni e lingue, imparando a usare i moderni metodi e tecniche delle nuove tecnologie informatiche e a cavarsela in un ambiente di apprendimento aperto; dall’altra, gli insegnanti, messi a contannto con metodi di apprendimento e sistemi educativi diversi, conoscendo altre scuole e sistemi scolastici differenti.

“Il lavoro finale delle scuole – spiega la professoressa Neiveller – intende promuovere una collaborazione transnazionale e lo scambio di buone pratiche educative come pure l’innovazione metodologica di integrare alunni stranieri utilizzando le nuove tecnologie, stimolando l’istruzione interculturale, promuovendo il metodo del ”cooperative learning” nell’apprendimento delle lingue straniere, promuovendo il valore della cittadinanza europea”.

 

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