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Radicali: “Sulla Roma – Latina la risposta di Malcotti non ci basta”

Un tratto della SR 148

ROMA – L’Assessore Malcotti ripete come un mantra che il pasticcio della Roma-Latina è colpa della sinistra, facendo finta di non aver compreso che a noi Radicali non interessa affatto se la colpa sia della sinistra o della destra, ma interessa solamente che i soldi dei contribuenti non vengano sperperati e che le grandi opere siano un’occasione di crescita per la Regione e non per l’arricchimento di pochi. E proprio per questo abbiamo ritenuto di dover sollecitare indagini approfondite non solo da parte della Corte dei Conti.

Nel merito evidenzio che su questa vicenda i Governatori in carica hanno sempre e solo coltivato la pratica dell’annuncio, con ciò prendendosi gioco dei cittadini del Lazio. Storace, difatti, nel gennaio 2005, proclamava solennemente “Cantieri entro quest’estate”, Marrazzo, nell’ottobre del 2008, annunciava “Faremo partire il bando di gara nei primi giorni di gennaio 2009” e la Polverini nel Novembre 2010 ha affermato “Da oggi l’autostrada diventerà realtà. Primo bando entro 15 giorni”.

L’Assessore Malcotti saprà giudicare chi l’ha sparata più grossa, anche perché la delibera del CIPE, quella di Novembre, quella per cui la sua Giunta cantava vittoria e annunciava bandi entro 15 giorni, espressamente afferma, stando a quanto riportato da autorevoli testate specialistiche, che lo sblocco dei fondi, 468 milioni di Euro, era ed è condizionato alla soluzione delle controversie per cui sono pendenti gli arbitrati, dei quali, sarà bene sottolinearlo, il CIPE non era stato informato dalla Giunta Polverini (cfr. risposta interr. 225), ma dalla raccomandata di un Consigliere Regionale sicuramente si.

Per cui, per ora, niente soldi, né bandi, solo chiacchiere e proclami.

Per ciò che riguarda invece l’improvvido tentativo di scioglimento di Arcea con delibera di Giunta, che l’Assessore dice essere la manifestazione di una mera intenzione, se per un verso invito l’assessore a rileggersi la delibera – che nel dispositivo, autorizza e conferma la dismissione di Arcea, tramite scioglimento e liquidazione, dando mandato ai Direttori di Dipartimento competenti per materia, di effettuare tutti gli adempimenti necessari e connessi alla delibera, nonché di provvedere alla trasmissione della stessa ai rappresentanti di ARCEA per l’adozione dei provvedimenti di propria competenza (che, nel caso specifico, sarebbe dovuta essere la messa in liquidazione!) – per altro verso rilevo che le sue dichiarazioni saranno certamente preziose per gli Avvocati di ARCEA che ha impugnato la delibera davanti al TAR. Inoltre, quand’anche la Delibera di Giunta si dovesse interpretare come una mera manifestazione dell’intenzione di procedere alla liquidazione di Arcea, non mi risulta che nei 90 giorni successivi alla Delibera sia stata adottata una specifica proposta di Legge di riordino, come invece prescritto – per questi casi – dall’articolo 8, comma 1, lettera b) della Legge Regionale 3 del 10 agosto 2010.

 

Quanto alla mancata presenza del socio Regione nelle assemblee di ARCEA per l’approvazione del bilancio, qualora si volesse dare credito alla risposta dell’Assessore – pur dovendo rilevare una profonda e inaccettabile non conoscenza delle disposizioni dettate dal Codice Civile in materia societaria – si potrebbe eventualmente giustificare la mancata partecipazione all’assemblea di approvazione del bilancio 2009 (avvenuta a maggio 2010), ma non certo non la mancata partecipazione all’assemblea di approvazione del bilancio 2010 (avvenuta a maggio 2011), esattamente un anno dopo l’insediamento della nuova maggioranza. Sarebbe poi curioso sapere se tale “linea strategica” della Giunta Polverini (a dire dell’Assessore l’assenza della Regione sarebbe dovuta nelle fasi di passaggio: “… come si conviene nelle fasi di passaggio”) sia stata adottata anche nelle altre assemblee di approvazione dei bilanci delle altre società partecipate dalla Regione Lazio o se si sia trattato di uno speciale trattamento riservato ad ARCEA.

Infine dispiace constatare che non corrisponde del tutto al vero quanto affermato dall’Assessore circa i nuovi rappresentanti della Regione nel Cda di Arcea “con personale regionale che avrebbe rinunciato a qualsiasi emolumento all’assunzione della carica”. Se questa difatti è stata l’intenzione solo dichiarata nel corso dell’ultima assemblea dall’Assessore Malcotti, v’è da rilevare che al momento non risulta alcun atto di rinuncia formale da parte di 3 nuovi amministratori su 4.

Il quarto, difatti, l’Avv. Francesco Fratini – che salvo omonimie risulta essere Avvocato del libero Foro di Roma, iscritto all’Ordine di Roma, designato quale nuovo Presidente di Arcea dalla Presidente Polverini – non appartiene affatto alla categoria del ‘personale regionale’ e non ha inoltre rinunciato ad alcun emolumento. Ma forse l’Assessore non lo sapeva ancora.

 

 

 

 

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