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REFERENDUM. LATINA OLTRE IL 57%
Record a Norma e Aprilia

LATINA – Anche in Provincia di Latina si è raggiunto il quorum per il referendum su gestione dell’acqua e tariffe, energia nucleare e legittimo impedimento In provincia di Latina hanno votato il 54,81% degli aventi diritto. Il Comune di Latina ha risposto bene e nonostante la poca affluenza registrata ieri, alla chiusira dei seggi hanno votato il 57,49% degli aventi diritto, in linea con il dato nazionale. Il comune che più spicca è quello di Norma con il 63% dei votanti. Maglia nera invece a Ponza dove si sono recati alle urne solo il 36% degli aventi diritto. Aprilia, dove c’è il comitato per l’acqua pubblica, supera di grand lunga la media nazionale: alle urne sono andati il 61% dei votanti, negli altri grandi Comuni si registra un’affluenza in media sul 50%. A Fondi hanno votato il 46,77% degli aventi diritto. A Terracina il 47,40%, a Minturno il 55%, a Formia il 58%. Le operazioni di scrutinio ancora non sono terminate, ma i dati che arrivano dicono che sarà schiacciante la vittoria dei sì, superiore al 90% per tutti e quattro i quesiti abrogativi.

DATI AFFLUENZA PER COMUNE

APRILIA: 62,68%

BASSIANO: 61,95

CAMPODIMELE: 55,70

CASTELFORTE: 60,34

CISTERNA: 57,88

CORI: 64,26

FONDI: 47,67

FORMIA: 58,41

GAETA: 55,20

ITRI: 61,07

LATINA: 57,45

LENOLA: 48,31

MAENZA: 51,30

MINTURNO: 55,39

MONTE SAN BIAGIO: 39,93

NORMA: 63,94

PONTINIA: 47,83

PONZA: 36,34

PRIVERNO: 52,67

PROSSEDI: 45,13

ROCCAGORGA: 52,68

ROCCA MASSIMA: 49,36

ROCCASECCA DEI VOLSCI: 52,76

SABAUDIA: 46,93

SAN FELICE CIRCEO: 43,78

SANTI COSMA E DAMIANO: 60,12

SERMONETA: 52,48

SEZZE: 52,78

SONNINO: 43,91

SPERLONGA: 51,29

SPIGNO SATURNIA: 56,33

TERRACINA: 47,43

VENTOTENE: 52,73

PD – La segreteria provinciale del Partito democratico esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto dai quesiti referendari anche nella nostra Provincia. Il dato dell’affluenza, attestatasi al 57,5% nella città di Latina e intorno al 55% come media provinciale rappresenta un motivo di grande entusiasmo per chi, come noi, ha promosso i referendum con l’intenzione di cancellare quattro norme negative per i cittadini. Mai come questa volta la nostra Provincia ha contributo positivamente al superamento del quorum: i cittadini hanno assunto la consapevolezza della necessità di bloccare sul nascere le speculazioni sull’acqua e il ritorno al nucleare, alla luce delle esperienze vissute dal nostro territorio, dalle inefficienze di Acqualatina alla Centrale di Borgo Sabotino, senza dimenticare quella del Garigliano, proprio ai confini provinciali.
Vogliamo ringraziare in primo luogo tutti quei cittadini che con il loro voto hanno bocciato la cattiva gestione del servizio idrico da parte di Acqualatina e la prospettiva di nuove servitù nucleari da parte del nostro territorio.
Nonostante l’impegno per il sì al referendum del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi e di altri autorevoli esponenti della maggioranza, con questo risultato emergono tutte le ambiguità del centrodestra, a livello nazionale ma anche sul territorio, dove la tanto decantata filiera di governo mostra già i suoi limiti e le sue contraddizioni che non riuscirà a sciogliere la mera pratica del potere.

LEGAMBIENTE – “Hanno vinto le ragioni dei cittadini, l’acqua è un bene comune non si può privatizzare, il nucleare è pericoloso e inutile. Il voto deve far riflettere, ha un grande valore politico, chi governa con la sindrome del ‘non disturbare il manovratore’ e ascolta solo i grandi interessi sbaglia, i cittadini vanno sentiti, chiedono risposte concrete ai problemi quotidiani -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Nelle decine di iniziative di questi mesi di campagna referendaria abbiamo incontrato tante persone motivate ma anche molte disilluse, ed è stato bello e interessante far crescere la partecipazione fino al risultato finale. Il risultato di Roma è straordinario, ma anche nei capoluoghi i numeri sono strabordanti, così come diversi piccoli Comuni hanno dato davvero bei risultati facendo pesare il loro voto che è stato determinante. La sensazione è che si chieda un pubblico più autorevole e capace, amministratori meno arroccati e più trasparenti, ma anche un privato meno ingordo, più interessato all’interesse pubblico e al bene della comunità che solo ai propri affari.”
“E’ una grande vittoria della democrazia e dei diritti -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Nonostante i tentativi di impedire il voto, i sotterfugi dei decreti tutti bocciati dall’autorevolezza della Cassazione e della Consulta, nonostante la disattenzione di alcuni grandi media schierati anche nella Capitale e le pressioni enormi anche negli ultimi giorni, i cittadini hanno scelto con chiarezza di partecipare, di dire la loro. Gli interessi economici in gioco erano veramente tanti e rischiavano di essere messi davanti ai diritti delle persone, ora questi referendum evidenziano che anche altri beni comuni, ugualmente importanti come il territorio, non possono essere svenduti, vanno difesi con forza”.

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