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LETTERA DEI SINDACATI PONTINI
“Governo non tocchi pensioni in imprese in crisi”

LATINA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA di FEMCA CISL, FILCTEM CGIL e  UILCEM UIL sulle proposte del Governo per la riforma delle pensioni.

“Le molte vertenze oggi in atto nella nostra provincia, e la profonda crisi che sta investendo il settore di nostra competenza, ci induce ad una ulteriore riflessione sullo stato degli ammortizzatori sociali in provincia di Latina, nel particolare, e nel nostro Paese in generale.

Una riflessione sulle problematiche che il continuo ricorso del Governo a modifiche della legge sulle pensioni, sta creando e, maggiormente, creerà ai lavoratori nei prossimi anni. Alcune riforme vengono annunciate ma non sono realizzate; altre sono approvate ma non fanno in tempo ad essere scritte sulla Gazzetta Ufficiale che sono subito ridiscusse e modificate: per tutte valga quanto accaduto sui riscatti del periodo di laurea e del servizio militare. L’effetto complessivo che ne deriva, è quello di una grande confusione, dove diventa difficile per chiunque, anche per gli operatori più esperti, riuscire a comporre i pezzi di un mosaico così complicato.

 A questo va aggiunto che il sistema introdotto dalla manovra d’estate dello scorso anno (legge 122/2010) ha previsto finestre più lunghe rispetto agli altri pensionati per chi va in pensione con 40 anni di contributi, (12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi e i parasubordinati) inserendo anche nuovi requisiti e speranze di vita ed anticipando al 1° gennaio 2013 un primo incremento di tre mesi. Una condizione che crea confusione e difficoltà tra quei lavoratori che stanno beneficiando di taluni ammortizzatori sociali, quali la mobilità con aggancio alla pensione , e che hanno abbandonato il loro posto di lavoro. Persone che stanno vivendo in modo preoccupato questo un continuo balletto di proposte, dichiarazioni e proclami sulla necessità di rimettere mano, per l’ennesima volta, alle pensioni …

Un contesto che mette in seria difficoltà diversi accordi sindacali, sottoscritti in provincia, e che rischia di vanificare il lavoro basato sull’uso di quegli ammortizzatori capaci di ridurre, o limitare, i problemi per quelle decine e decine di persone costrette ad abbandonare il mondo del lavoro. Situazione, ancor più grave, se riferita agli accordi, che si stanno studiando oggi, e sui quali pende

un futuro normativo incerto e confuso.

Da qui la richiesta , partita dalle Segreterie Generali di Latina della FEMCA CISL Roberto Cecere, della FILCTEM CGIL Dario D’Arcangelis, della UILCEM UIL Luigi Cavallo e rivolta ai Segretari Nazionali di categoria ed alle Confederazioni Provinciali di Latina perchè si facciano portavoce, presso le Segreterie Nazionali di Cgil, Cisl, Uil, di questo profondo disagio che la provincia sta vivendo. La richiesta, cioè, di intervenire sui tavoli delle parti sociali affinchè eventuali riforme del sistema previdenziale allo studio del Governo, escludano i lavoratori di quelle aziende in crisi, che sono posti in Cassa Integrazione od in mobilità ed in procinto di lasciare il posto di lavoro per accedere alla pensione.

Un atto di giustizia sociale verso quelle persone che hanno dedicato tanti anni al mondo del lavoro e che rischiano di vedere vanificati molti dei loro sacrifici.

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