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LATINA AMBIENTE
De Marchis: “Responsabilità è dell’amministrazione”

De Marchis

LATINA – “La minaccia di sciopero del personale della Latina Ambiente, causato dal mancato pagamento degli stipendi, rappresenta il primo risultato della “Rivoluzione” annunciata dall’assessore all’ambiente».

Commentano così i consiglieri De Marchis, Zuliani e Porcari la notizia della dura presa di posizione dei sindacati dei lavoratori della Latina Ambiente.

«Non bastano le assicurazioni di routine dell’Assessore all’Ambiente, – afferma De Marchis – la strategia di Di Giorgi, di Cirilli e della maggioranza si sta rivelando disastrosa, il Comune sta accumulando un debito impressionante nei confronti della società partecipata a fronte di un servizio sempre più scadente e i nostri amministratori continuano a rilasciare dichiarazioni a vanvera senza avere alcuna strategia per riparare al danno causato».

Per l’ennesima volta il neo Presidente della Latina Ambiente, avv. Giacomo Mignano brilla per il silenzio, davanti al rischio di uno sciopero che potrebbe avere conseguenze pesantissime per il capoluogo il Presidente preferisce non parlare, ci chiediamo perchè gli sia stato affidato quel compito così delicato visto che non riesce ad esprimere alcuna posizione a difesa della cittadinanza.

Se c’era bisogno di un curatore fallimentare andava chiesto al tribunale.

«Purtroppo, i nostri amministratori si sono infilati in un vicolo cieco dal quale è difficile uscire, – commenta Nicoletta Zuliani – tutti gli obiettivi sono stati falliti, l’amministrazione non è ancora in grado di emettere le bollette, il nuovo contratto di servizi non decolla e con la rimodulazione dell’appalto l’esposizione debitoria ricade interamente sulle spalle dell’amministrazione comunale, ovvero sui cittadini».

Un capolavoro di pessima gestione amministrativa che non trova eguali nel panorama nazionale.

«Fino a ieri, il gestore del servizio era la Latina Ambiente – continua Porcari – che quindi rispondeva degli stipendi e della gestione economica, oggi la partecipata “sopravvive” in forza del canone versato dal Comune, se i soldi non arrivano i servizi non vengono erogati ed il personale non lavora».

Per evitare di trovarsi i rifiuti in strada, sarebbe opportuno conosce l’ammontare del canone che l’amministrazione deve versare alla Latina Ambiente per capire se esiste un rischio di liquidità per l’amministrazione.

E’ chiaro che ci troviamo davanti ad una situazione ad alta pericolosità, alla propaganda messa in campo in questi mesi dalla maggioranza non ha fatto seguito nessuna iniziativa.

Proprio per questo abbiamo sempre sostenuto che la risoluzione contrattuale sarebbe stata la via d’scita migliore per la città, lasciando in proroga la partecipata per il tempo necessario ad indire una nuova gara d’appalto, invece con la strada scelta si sta mandando il comune dritto verso un’esposizione debitoria cui esito è imprevedibile.

«Chiederemo al Presidente della Latina Ambiente – concludono i consiglieri del PD – di chiarire in Commissione Bilancio e in Consiglio comunale gli aspetti economico finanziari inerenti il canone non erogato e l’ammontare dell’esposizione finanziaria del Comune in materia di raccolta e gestione dei rifiuti urbani».

Riceviamo e pbblichiamo dal Pd

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