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RIVOLTA DEI RIFUGIATI
Dopo la protesta, l’incontro
La Polizia in via Abruzzo per mediare

La casa di Via Abruzzo che ospita gli immigrati

LATINA – E’ esplosa la rabbia ieri sera nel centro di accoglienza di via Abbruzzo a Latina. Nella villetta della lottizzazione Cucchiarelli, che ospita rifiugiati africani, gli stranieri per richiamare l’attenzione sulle condizioni in cui vivono hanno trattenuto il dipendente della cooperativa convenzionata con la Regione Lazio, che gestisce il centro. Alla protesta è seguito questa mattina presso la casa famiglia un’incontro tra i responsabili cooperativa convenzionata con la Regione Lazio che gestisce il centro e gli stranieri. A mediare c’era la Polizia.

Gli agenti che sono intervenuti ieri pensavano di dover usare la forza e invece dopo aver sedato gli animi hanno raccolto il racconto dei ragazzi proveninenti dal Ghana, dal Senegal, dal Camerun arrivati in Italia alcuni mesi fa come rifiugiati e smistati a Latina. Lamentano la scarsità del cibo e poche cure per chi è ammalato. Uno di loro ricoverato in ospedale per una polmonite dal momento in cui è uscito non è mai stato visitato – hanno raccontato. Così ieri sera avendo cercato invano in questi mesi di avere un colloquio con i responsabili della cooperativa Fantasie di Sezze, hanno deciso di trattere l’addetto al trasporto dei pasti nella casa-alloggio. Una sorta di rivolta pacifica dettata dal’esasperazione: sono 16 in tutto, secondo il loro racconto – nella casa i giornalisti non sono stati fatti entrare – alcuni dormono per terra, le condizioni igiencihe sono scarse, non hanno abiti e sta arrivando il freddo. Si sono invece difesi da tutte le accuse i responsabili della cooperativa setina che ha in gestione la struttura e anche i funzionari della Questura, che hanno incontrato proprio questa mattina i giovani africani, hanno confermato che la situazione in cui vivono non è di degrado come da loro denunciato. Il malessere nasce piuttosto dall’attesa interminabile legata a una loro regolarizzazione e alla richiesta di asilo politico avanzata dal momento in cui sono arrivati in Italia.  I ragazzi chiedono maggiori attenzioni e vorrebbero assistenza costante.

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