ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

VERTENZA LAZZERI
L’azienda non si presenta in Regione

SABAUDIA – Ieri mattina presso la Regione Lazio erano state convocate le parti sociali, l’azienda Lazzeri e la Federlazio per discutere della procedura di mobilità che riguarda 44 lavoratori dell’azienda di Sabaudia. All’incontro però si sono presentati solo i segretari di Flai Cgil e Fai Cisl. Assenti azienda e Federlazio. Di fronte a tale comportamento, che fonti regionali hanno definito inconcepibile, le organizzazioni sindacali e la Regione hanno stilato un verbale di mancata comparizione, che nei fatti chiude la vicenda Lazzeri nel peggiore dei modi. “Non ci aspettavamo chissà quale partecipazione – dicono Eugenio Siracusa e Tiziana Priori e Rosario Bellezza, segretari di Flai Cgil e Fai Cisl – ma certo la mancanza di rispetto istituzionale da parte dell’azienda e soprattutto della Federlazio, che dovrebbe conoscere l’importanza delle istituzioni, ci ha lasciato senza parole. In questo modo l’azienda ha dimostrato ulteriormente la sua inaffidabilità nel gestire le relazioni sindacali.” Ora i lavoratori dovranno aspettare le lettere di licenziamento che di sicuro verranno impugnate. “Si apre adesso una fase nuova – aggiungono i segretari di Flai e Fai – i lavoratori potranno impugnare i licenziamenti perché l’azienda sta assumendo mentre licenzia gli operai a tempo indeterminato. Ma questo incontro in regione è stato molto utile in quanto abbiamo avuto la disponibilità da parte della regione di poter accedere alla mobilità in deroga con il sostegno a reddito per dodici mesi. In questo modo – proseguono Siracusa, Priori e Bellezza – i lavoratori licenziati avranno modo di ricollocarsi sul mercato del lavoro portandosi dietro le agevolazioni previste dalla legge per le assunzioni dalle liste di mobilità e un anno di sostegno al reddito, per questo motivo ci sentiamo in dovere di ringraziare i funzionari regionali che hanno seguito la vicenda e ci hanno consentito di trovare questa soluzione”. La vicenda Lazzeri, però, è emblematica “La Lazzeri negli anni ha subito diverse visite ispettive che avrebbero avuto alcuni riscontri ancora al vaglio della magistratura, ma di fatto l’azienda con questa procedura voleva e vuole precarizzare ancora di più un settore d’eccellenza come la floricoltura, dove purtroppo si registrano situazioni di sottosalario e di lavoro nero, piaga – dicono i sindacalisti – purtroppo molto estesa nella nostra provincia che si colloca nei primi posti in Italia per sottosalario, caporalato e sfruttamento dell’immigrazione.”

Riceviamo e pubblichiamo da

FLAI Cgil E FAI Cisl

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto