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CA’ FELTRINELLI, TERZO ATTO
Talk show con Daniele Lembo

LATINA – Continua la manifestazione letteraria “Ca’ Feltrinelli” nei locali dello store di via Diaz, a Latina. Il terzo atto della rassegna, organizzata dalla rivista Ego, da RadioLuna e da Comunicare Il Territorio con la collaborazione del caffè degli Artisti, è in programma per venerdì 24 febbraio e porterà alla Feltrinelli Libri e Musica del capoluogo pontino Daniele Lembo. Il giornalista e scrittore pontino parlerà del suo ultimo lavoro, dal titolo “Nascere sotto il segno della Zoccola”. La sua sarà una doppia presentazione: dalle 15 alle 16 sarà protagonista del talk show, in diretta anche sulle nostre frequenze, poi alle 18.30 si racconterà al pubblico.

IL LIBRO – «Chi nasce sulla Costiera Amalfitana ha un bivio nella vita: o nascere figlio di albergatore o andarci a lavorare in quell’albergo come cameriere. E io, modestamente, nacqui cameriere, sbagliando casta e restando fregato per tutta la vita» racconta Lembo. E’ solo l’inizio. “Nascere sotto il segno della zoccola” (Ego edizioni) vede un Daniele Lembo inedito, ironico, nostalgico, dissacrante, malinconico e divertente. Il suo ultimo volume è molto diverso dai saggi storici per cui lo scrittore è noto. A un primo approccio potrebbe sembrare un’autobiografia, in realtà, più che la proposta di una storia personale, quello di Lembo è un espediente per raccontare il periodo dagli anni Sesssanta agli Ottanta in Italia, nel suo microcosmo. Parte dalla sua infanzia che lo vede nascere in un piccolo paese della Costa d’Amalfi. «Mio padre, applicato di segreteria in una scuola media, aveva sposato mia madre, casalinga – scrive l’autore – Ne erano venuti fuori cinque figli, molto scaglionati nel tempo. Ero l’ultimo e tra me e il primo della serie c’erano vent’anni di differenza. Papà era come un orologio che aveva funzionato bene per lunghi anni e la ricca produzione lo confermava. Però, era una sveglia che si era permessa troppo. Con il suo modesto stipendio, si sarebbe potuto concedere al massimo due figli, aveva invece voluto una prole degna di un preside. Alla fine, la situazione economica della mia famiglia ne aveva molto risentito».

Eppure Daniele avrebbe dovuto chiamarsi Ermenegildo, o registrato all’Anagrafe come “Gennarino comme ‘o zio”: fu la sorella a imporgli il nome creando un movimento d’opinione in una famiglia dove i fratelli erano tutti favolosamente disoccupati. Anzi, no, un fratello lavorava a Milano: quando a casa la madre riceveva una sua lettera si organizzavano simposi di lettura e di pianto. Era chiaro che Milano fosse una città-concentramento dove gli albergatori deportavano i camerieri che non si erano voluti piegare a portare determinati piatti in tavola. Da piccolo Daniele capisce che leggere è importante, perché le donne amano gli uomini colti, tanto l’importante è fare finta di leggerli i libri. Così sin da ragazzino viene attratto dal gentilsesso: soprattutto quei reggipetti con le coppe coniche e i pullover aderentissimi, che fanno ergere i seni come piramidi, biancheria che andrebbe vietata dalle convenzioni internazionali perché catalogata come arma di eccitazione di massa. Daniele, posseduto da un demone antiscolastico, presto impara che la vita è dura, al liceo, all’università, al corso di sottufficiale, ai centri commerciali. Per sfangare il quotidiano e per sopravvivere, quindi, è necessario essere nati sotto il filibustiere segno della Zoccola.

Quelle riportate non sono solo le memorie dell’autore. Tutti i lettori che hanno un’età intorno agli “anta” ritroveranno nelle pagine di Daniele Lembo anche i propri ricordi, dalla politica, al costume, al sociale, ai sentimenti, riscoprendo pezzi forse dimenticati della propria giovinezza. Un libro, insomma, che descrive un pezzo della nostra storia.

GLI APPUNTAMENTI

24 febbraio NATO SOTTO IL SEGNO DELLA ZOCCOLA – Daniele Lembo *

9 marzo SENZA FINE – Lucia Viglianti

23 marzo IL PUGNALE DI GHIACCIO – Filomena Cecere

 

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