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SERMONETA
Simboli templari, Mostra all’Abbazia di Valvisciolo

Il SATOR a Valvisciolo

SERMONETA – Sermoneta è una delle città laziali dove è maggiormente evidente la presenza in epoca medievale e rinascimentale dei Templari, i famosi monaci-soldati, vissuti tra il 1100 e il 1300, nel bacino del Mediterraneo, nella penisola iberica, in Francia, Inghilterra, Europa Centrale.
Quest’anno è il Chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo che farà da cornice alla seconda edizione della Mostra “Simbologia Templare, Medioevale, Rinascimentale a Sermoneta”, curata dall’Archeoclub di Sermoneta con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, che vuole far conoscere, attraverso le immagini fotografiche e la ricerca storica ad esse correlate, le diverse tipologie di simboli presenti nel nostro territorio.
L’obiettivo è quello di creare un percorso che, come afferma la storica Sonia Testa, “si snoda tra i vicoli di Sermoneta e nella pianura, atto alla scoperta di antichi simboli. Custodi forse di segreti ancora da decifrare, che  a volte celano valenze apotropaiche o religiose o che spesso corrispondono ad un intento moraleggiante. Immagini che vanno al di là della loro apparenza”. Numerosi sono i simboli  presenti soprattutto nell’Abbazia di Valvisciolo, in particolare nel chiostro, come l’agnello portacroce, uccelli, lucertole, fiori, tutti con un chiaro riferimento alla religione cristiana e in particolare alla Risurrezione. “Stiamo parlando di tutta una serie di segni e di testimonianze scolpite nelle pietre stesse di Sermoneta (scalini, infissi, portali di Chiese, case private, vicoli, vie) davanti ai quali tutti i giorni passiamo o che addirittura calpestiamo senza rendercene conto o comunque senza apprezzare a pieno la loro simbologia, la loro storia e il loro significato – spiega il Presidente dell’Archeoclub di Sermoneta, Dante Ceccarini –. Alcuni di questi sono segni che la tradizione collega ai Templari e sono le famose croci patenti, le triplici cinte o labirinti, gli omphalos, i fiori della vita, i nodi di Salomone. O ancora il famoso Sator a forma circolare dell’Abbazia di Valvisciolo, l’unico in Italia a forma radiale”. Il Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, nell’ordine indicato, dà luogo a un palindromo, una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra o viceversa. Il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri.
Oltre a questi segni ne esistono a Sermoneta altri di natura devozionale e religiosa, come il segno IHS, sormontato da una croce, da collegarsi alla Confraternita del Nome del Gesù, istituita nel 1580 da Beatrice Caetani, ma anche simboli curiosi come la scimmia in pietra, presso la Porta Annibaldi a Sermoneta, che sta ad indicare l’antico Monte dei pegni gestito dagli ebrei e di cui è diffuso il motto “Mò riscùgli aglio bbanco della scìgnnia” (adesso riscuoti al banco della scimmia).
La mostra sarà visitabile dal 31 marzo 2012.

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