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VILLAGGIO DEL PARCO, L’APPELLO
Attesa per la sentenza di secondo grado

SABAUDIA – E’ prevista oggi a Roma la sentenza d’Appello sul Villaggio del Parco. Il processo nato da una clamorosa inchiesta della Procura che aveva portato alla luce l “escamotage” utilizzato dal Comune di Sabaudia per consentire la realizzazione di case per vacanze in una zona agricola,  arriva al suo secondo grado di giudizio, dopo le condanne emesse dal Tribunale di Latina.

I FATTI – La lottizzazione nata come casa-alloggio per anziani e trasformata in un maxi insediamento per le vacanze e per persone di tutte le età era sorta in zona agricola e a due passi dal Parco Nazionale del Circeo.  In primo grado il 26 gennaio del 2010 il Tribunale di Latina aveva emesso le condanne: due anni per Carmine Ciccone e Carmen Lorenzi, titolari della Petrarca Costruzioni srl; due anni per Vincenzo D’Arcangelo e Carlo Gurgone, funzionari del Comune di Sabaudia, due anni all’ex sindaco Salvatore Schintu che ha preso l’unica assoluzione per l’accusa di falso ideologico.

Le «illegittimità sono tante e tali che si spiegano esclusivamente con la volontà di far conseguire alla società Petrarca vantaggi non dovuti e segnatamente, ed in sintesi, di trasformare un’area in zona residenziale ‘tout court’ in violazione degli strumenti urbanistici che, invece, nella zona avevano previsto interventi abitativi per anziani», avevano scritto i giudici nelle motivazioni. Oggi a Roma, a piazzale Clodio, è fissato il processo di secondo grado.

 

 

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