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RETE ANTIVIOLENZA
Formazione per relazionarsi con i sex offender


LATINA – Questa mattina si è tenuto un importante incontro presso la Provincia di Latina, organizzato dalla Delegata alle Pari Opportunità Filomena Sisca, per la promozione di un corso di formazione – organizzato in stretta collaborazione con il Direttore del Carcere di Latina, Nadia Fontana– all’interno del più ampio progetto della rete provinciale antiviolenza, dedicato ad operatori che si relazione con il sex offender, il violento. «È la prima volta –ha affermato la Delegata Sisca– che ci si è riuniti attorno a un tavolo per un confronto di questo tipo. Da situazioni di disagio nasce la violenza e noi, come istituzioni, siamo chiamati a intervenire con un’adeguata opera di prevenzione ma anche di assistenza dopo l’espiazione della pena carceraria». L’impegno è quello di censire – attraverso un questionario consegnato questa mattina agli enti locali che hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per la creazione di una rete antiviolenza – le tante realtà che lavorano sul territorio per aiutare le vittime di violenza e formare ulteriormente gli operatori, attraverso un corso finanziato dall’ente provinciale, per curare e assistere il sex offender. La rete provinciale coordinata dalla Provincia avrebbe in tal modo dei referenti distrettuali adeguatamente formati per gestire le situazioni di disagio e violenza.
Troppo spesso il sex offender, colui che ha usato violenza, è stato lui stesso una vittima. La violenza che egli ha subìto gli ha insegnato che è una cosa “normale” dunque il lavoro che va fatto su queste persone è molto profondo e ha bisogno delle giuste professionalità. Il violento che prima o poi lascia la struttura carceraria (in Via Aspromonte sono reclusi 24 sex offender) tornerà a compiere violenza, anche in modo più feroce, se fuori non trova persone pronte ad aiutarlo e professionisti capaci di assisterlo a reintegrarsi nella società. «Sul territorio provinciale –continua Filomena Sisca– molte sono le realtà che studiano il fenomeno della violenza sulla donna e sui minori e si adoperano per aiutare le vittime ma nulla è stato mai fatto per prevenire l’abuso o la violenza lavorando sul violento. Noi vogliamo, con la dott.ssa Fontana, guardare al sex offender come vittima anch’egli di violenza e impostare un lavoro qualificato di prevenzione e assistenza».

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