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SOPPRESSIONE DELLA PROVINCIA
Moscardelli (Pd) incita alla mobilitazione
Subito un’azione comune

La sede della Provincia

LATINA – “La possibilità che il Governo emani un provvedimento per ridurre le Province utilizzando tre parametri quali la popolazione, la superficie e il numero dei Comuni, comporterebbe risultati assurdi come la sparizione delle province in Toscana e in Emilia”.  Lo afferma il consigliere regionale del Pd Claudio Moscardelli, sull’ipotesi, al vaglio del Governo, di conservare solo le Province con più di 50 comuni. La notizia è stata pubblicata sabato sulle pagine del Corriere della Sera e ha scatenato già forti reazioni.

Moscardelli invita i colleghi consiglieri a mobilitarsi, invitando  sindaci, amministratori e politici locali ad unirsi nella lotta in maniera trasversale.  “Poiché nel Lazio il problema è solo di Latina occorre un’azione comune in Consiglio Regionale dei consiglieri regionali pontini, nonché una riunione urgente della Provincia con i Sindaci e le rappresentanze parlamentari e regionali del territorio – dice Moscardelli –  Ho chiamato il Sindaco Di Giorgi perché utilizzi la riunione anche per un documento comune a sostegno dell’utilizzo del solo parametro della popolazione per la riduzione delle Province”.

I PARADOSSI – “E’ evidente  – spiega Moscardelli – che i parametri utilizzati ottengono risultati paradossali: è a tutti noto che la maggior parte dei comuni italiano sono piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti e che detto criterio è completamente inutilizzabile. L’unico parametro oggettivo è quello della popolazione. Non è accettabile che nel Lazio i parametri ipotizzati producano la sparizione della provincia più piccola (Rieti) e della provincia più grande (Latina) dopo quella di Roma. Mi domando, tuttavia, che cosa è stata a fare l’UPI (unione delle province) nel confronto con il Governo. Nel Governo chi si occupa della materia non è in grado di valutare i risultati paradossali dell’ipotesi di parametri prescelti? Per la Provincia di Latina chi si è occupato di seguire l’iter e il confronto dell’Upi con il Governo? Ci sono evidenti responsabilità politiche per l’assenza della Provincia di Latina. Occorre un’iniziativa forte della Regione Lazio per sostenere l’utilizzo del solo parametro della popolazione per la riduzione delle province. Ritengo assurdo il provvedimento sulla sterilizzazione delle province, ridotte ad ente di secondo grado, demagogico, privo di risparmi, che viola la Costituzione che prevede la Provincia quale articolazione dello Stato e non può un provvedimento del Governo sostanzialmente cancellarlo, precedente pericolosissimo e riutilizzabile. Viola il principio di sussidiarietà: le comunità sono meglio amministrate dagli enti più prossimi, come i comuni e le province. Sarebbe stato efficace e virtuoso l’accorpamento delle Province sulla base della popolazione e il rafforzamento delle loro funzioni togliendole alle Regioni, veri e propri Stati regionali centralizzatori, che invece debbono occuparsi di leggi e di atti di indirizzo generale. Il colpo di grazia di un provvedimento sbagliato che colpisce la democrazia e i cittadini è ora nell’utilizzo dei tre paramenti per gli accorpamenti”.

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