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AGGUATO A CIARELLI
Le motivazioni della condanna a Fiori

Tribunale di Latina

LATINA – Sono state depositate dal giudice del Tribunale di Latina Costantino De Robbio le motivazioni della condanna a dodici anni e sei mesi di reclusione nei confronti di Gianfranco Fiori, il giovane di Latina accusato del tentato omicidio di Carmine Ciarelli. L’agguato era avvenuto il 25 gennaio del 2010 in via del Pantanaccio a Latina ed era stato l’inizio della guerra criminale che aveva portato poi all’omicidio di Massimiliano Moro e di Fabio Buonamano nel giro di pochi giorni.

In quaranta pagine il magistrato ricostruisce i fatti e scrive che Il ferimento di Carmine Ciarelli e la successiva risposta degli associati che possono essere inquadrati come frutto di una violenza contrapposizione ai Ciarelli – Di Silvio da parte di un gruppo che aveva in Moro e Buonamano i suoi due esponenti di maggior spicco. “Ciarelli – scrive il giudice – ha indicato come responsabile del suo tentato omicidio un giovane vicino a Massimiliano Moro dalla corporatura robusta e dai denti sporgente a lui conosciuto, l’identificazione dell’imputato è stata acquisita quando era pressochè inevitabile e scontata”. E’ questo uno dei passaggi delle motivazioni.

 

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