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ALESSIA CALVANI, UN MESE DI INDAGINI
A 30 giorni dall’incidente, non si trova il pirata

Alessia Calvani (foto da Facebook)

LATINA – Era il 2 settembre quando Alessia Calvani, una studentessa di 15 anni, è stata investita e uccisa in via della stazione a Latina Scalo da un’auto che non si è fermata e che ha fatto perdere le proprie tracce. A distanza di un mese dalla notte dell’incidente l’eco del dramma di Alessia non si spegne: i genitori, gli amici e tutta la comunità di Latina Scalo chiedono giustizia. Del pirata, per ora, nessuna traccia.

LE INDAGINI – Lo cercano da un mese, ma sembra svanito nel nulla. Una settimana fa il comandante della polizia stradale Francesco Cipriano ha fatto il punto sulle indagini, mostrando anche le immagini di una telecamera a circuito chiuso di una banca in via della stazione che ha ripreso una Mercedes Classe A grigia, simile a quella rubata proprio quella notte e di cui la mattina successiva il proprietario ha denunciato il furto in Questura. Proseguono alla ricerca dell’auto gli accertamenti degli investigatori e anche se la vettura potrebbe essere stata rottamata o smontata pezzo a pezzo, la sponda investigativa da cui i poliziotti confidano di ricavare qualche indizio è una sequenza numerica, non quella della targa, ma il numero di cellulare del pirata della strada. Sono oltre ventimila le utenze che hanno agganciato quella sera la cella di Latina Scalo (10870 da moltiplicare per due)  e cercare il numero del pirata è come trovare un ago in un pagliaio tra il plico di tabulati telefonici che la polizia sta studiando, non è facile ma gli agenti non mollano la presa, chiedono solamente pazienza.

TESTIMONIANZE La famiglia di Alessia nei giorni scorsi è stata ospite anche della trasmissione Chi l’ha Visto e sono stati lanciati diversi appelli a chi potrebbe aver notato anche il minimo particolare che potrebbe rivelarsi interessante. Tra le testimonianze c’è quella di Ilenia, l’amica di Alessia che però non ha fornito elementi fondamentali per l’indagine e quella di un cittadino straniero.

IDENTIKIT Proprio il cittadino straniero aveva fornito una sommaria descrizione del conducente dell’auto: un uomo dai capelli molto corti e lo sguardo sottile, il testimone ha anche riferito che aveva una bottiglia di birra in mano e ha indicato il luogo dove sarebbe stata lanciata, proprio in via della stazione, ma l’esito del sopralluogo è stato negativo.

IL PUNTO Le indagini proseguono e non si fermano, la linea che hanno scelto gli inquirenti coordinati dal sostituito procuratore Gregorio Capasso è quella del basso profilo, lavorano in silenzio concentrando tutte le forze su alcuni elementi che hanno acquisito negli ultimi giorni ma su cui c’è uno stretto riserbo oltre ai tabulati telefonici.

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