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DUPLICE OMICIDIO A SEZZE
I fratelli Botticelli non rispondono al gip
Dichiarazioni spontanee da Gori


LATINA – Si sono tutti avvalsi della facoltà di rispondere gli arrestati per il duplice omicidio avvenuto in una stazione di servizio Eni in via degli Archi a Sezze Scalo, tranne Umberto Gori che ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Gli interrogatori si sono svolti oggi davanti al gip del Tribunale di Latina Nicola Iansiti. In silenzio i fratelli Stefano e Maurizio Botticelli che non hanno voluto raccontare che cosa li ha spinti a sparare contro Alessandro Radicioli e Tiziano Marchionne. I fratelli Botticelli sono difesi dall’avvocato Angelo Fiore. L’unico a parlare, per chiarire la sua posizione, è stato Umberto Gori. Devono tutti rispondere di duplice omicidio aggravato e poi di detenzione illegale di arma da fuoco.
E sul corpo delle due vittime, proprio in queste ore, il medico legale sta effettuando l’autopsia per capire quanti e quali colpi hanno ucciso i due, ma anche il tipo di proiettili e la direzione, elemento che sarà utile al confronto con le immagini registrate dalle telecamere a cicuito chiuso dell’area di servizio che hanno ripreso la scena della sparatoria.
Non è escluso che dall’esame autoptico possa emergere qualche elemento in più.
E sul duplice omicidio di Sezze interviene Antonio Turri, dell’associazione i Cittadini contro le mafie e la corruzione: “E’ la conferma di come siano stati contaminati dalla criminalità organizzata, non solo pezzi dell’economia del Lazio, ma anche consistenti settori della delinquenza locale”. Secondo Turri il tempo di sottovalutare questi fatti è finito.

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