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INCIDENTE AEREO SUL MONTE LUPONE
Condannato Matteo Pozzoli

Veduta di Cori (foto paconline)

LATINA – La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 1 anno e sei mesi, per omicidio colposo e disastro aereo nei confronti del pilota Matteo Pozzoli che era alla guida del SIAI 208 e che provocò la morte del capitano Maurizio Poggiali deceduto, l’8-8-1997, a seguito dell’incidente aereo su Monte Lupone a Cori.

La famiglia Poggiali auspica che la sentenza possa rappresentare un monito per le coscienze dei piloti che commettono gravissime indiscipline, mettendo a repentaglio la vita altrui e soprattutto dei superiori e dell’Aeronautica Militare che omettono di sanzionarli ove necessario, anzi promuovendoli e difendendoli Ricordiamo che durante il processo a Latina l’Aeronautica Militare ha promosso ben due volte, da capitano a Maggiore e poi a tenente Colonnello, l’imputato Pozzoli.

“Il pilota Pozzoli – si legge nella lunga nota della famiglia Poggiali – è stato poi condannato in via definitiva, ma L’Aeronautica Militare e il Ministero della Difesa, dopo pochi mesi dalla tragedia, lo hanno riammesso al volo come se niente fosse accaduto, e, dopo la condanna, naturalmente non gli hanno rimosso i gradi. Pertanto è stato promosso Ten. Colonnello, con un reato di omicidio commesso da capitano.

Nel corso dei quindici anni,Matteo Pozzoli , già sospeso in passato per sue indiscipline, e CONDANNATO ANCHE PER INGIURIA, dalla Cassazione, NEI CONFRONTI DEL PADRE DELLA VITTIMA veniva, sistematicamente dall’Aeronautica Militare e dal Ministero della Difesa, promosso e difeso contro le evidenze, contro i regolamenti militari, le leggi, contro l’affermazione della verità storica dell’incidente, a tutto danno della legittima richiesta di verità della famiglia della vittima.

Il pilota Pozzoli era stato già in precedenza sospeso dal comando di Pratica di Mare per indiscipline di volo che avevano provocato interventi delle forze dell’ordine, i C.C. di Gavignano ( località nei pressi di Monte Lupone), dove Pozzoli, sorvolava la zona a bassa quota, con aerei da caccia AMX, “per salutare un amico ivi residente” , nonché per sorvoli della tenuta presidenziale di Castel Porziano .

 

Gioverà ricordare altresì, che nella sentenza n° 9/05 emessa dal Tribunale Militare di Roma in data 26-9-2005 è scritto: “Dalle emergenze processuali pare profilarsi uno scenario – pilota avvezzo a condotte spericolate e conoscitore dei luoghi della rotta percorsa, a fronte di un ufficiale navigatore noto nell’ambiente professionale come persona estremamente puntigliosa, precisa, pignola, rigorosa”.

Il pilota Pozzoli, oltre alla condanna in Cassazione per “omicidio colposo” e “disastro aereo” , è stato condannato:

· per “ ingiuria” nei confronti del padre della vittima, in via definitiva, dalla Cassazione n° 27423/07 del 15-7-2007;

· per “diffamazione a mezzo stampa” nei confronti della famiglia Poggiali, in primo grado, dal Tribunale di Como 595 c.p., proc. N° 7185/02.

. per “danno erariale”, Sent. n. 37/2012, dalla Corte dei Conti, nella quale si specifica che il Pozzoli “ha negligentemente omesso di seguire non solo le regole di volo in concreto impartite, ma anche le regole di comune prudenza e diligenza, il cui rispetto è sempre richiesto in particolare per la categoria di soggetti di appartenenza dello stesso che, alla guida del velivolo, quantomeno al pari di qualsiasi altro mezzo, aveva anche la responsabilità dell’incolumità pubblica oltre che quella degli altri soggetti di equipaggio”

E’ attualmente in corso al Tribunale di Roma, il processo a carico dei responsabili del Soccorso Aereo di Ciampino “per il reato di “interruzione di pubblico servizio” , nei confronti di ufficiali e sottufficiali dell’Aeronautica Militare: il comandante Bagnati Renato, Manduzio Riccardo, Florissi Marco e Cappellano Maurizio, perché, l’8-8-97 “ in qualità di ufficiali in servizio presso l’RSC di Ciampino, in concorso tra loro decidevano di interrompere al crepuscolo le ricerche del volo oggetto della missione 933 dell’AMI di Pratica di Mare, disperso fin dalla tarda mattinata”. L’aereo fu ritrovato, 24 ore dopo la caduta, da una famiglia in gita su Monte Lupone”.

 

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