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REFERENDUM ACQUA PUBBLICA
Mozione Pd: “Obbligare Acqualatina a tenerne conto”

LATINA – E’ trascorso  un anno e mezzo dal referendum sul cosiddetto ritorno all’acqua pubblica  del 12 e 13 giugno 2011, ma nulla si muove perché si applichi l’esito referendario e dunque l’abolizione della percentuale di remunerazione del capitale dalla tariffa.

«In questi mesi – afferma il capogruppo del Partito democratico Giorgio De Marchis – abbiamo assistito all’inerzia politica da parte delle amministrazioni comunali, tranne alcune eccezioni, che non hanno sollecitato Acqualatina, gestore nella nostra provincia, ad adottare le disposizione legislative così come previste dal referendum. Per la prima volta nella storia del Paese, pertanto, l’esito referendario non solo viene completamente disatteso, ma, dato ancor più preoccupante, non viene in alcun modo preso in considerazione. In questa direzione pensiamo  – aggiunge De Marchis – che sia opportuna e auspicabile che l’intera classe politica provinciale dichiari la propria volontà e agisca nei confronti di Acqualatina aprendo la strada al coinvolgimento degli altri Comuni, anche al di fuori della provincia, nella battaglia di giustizia».

Il Pd propone una mozione (estesa anche a coloro che la vorranno presentare negli altri Comuni) per chiedere che si dia attuazione alla volontà popolare del 12 e 13 giugno 2011 per ” impegnare i sindaci e le giunte a promuovere in sede di conferenza dei sindaci l’adeguamento della tariffa del servizio idrico integrato ai risultati del referendum attraverso l’eliminazione delle remunerazione del capitale investito nella misura del 7%”.

 

 

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