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ELEZIONI REGIONALI
Il programma di Nicola Zingaretti

zingarettiLa partecipazione innanzitutto. Con queste parole il candidato del Pd alla Regione Lazio Nicola Zingaretti presenta il suo programma, specificando che non è “frutto del lavoro di un singolo o di un ristretto gruppo di persone, ma il prodotto di un’intelligenza collettiva. In quanto tale, è un programma operativo e aperto che – se saremo chiamati a governare il Lazio – continuerà ad arricchirsi e ad essere realizzato attraverso i due principi fondamentali dell’ascolto e della partecipazione”.

UNA REGIONE TRASPARENTE, COMPETITIVA, VICINA ALLE PERSONE

 

UNA REGIONE CHE FUNZIONA

 

Il nostro primo obiettivo è restituire ai cittadini e alle imprese del Lazio una Regione che funziona. Perché il buon funzionamento degli organi di governo e la piena efficacia della macchina amministrativa sono condizioni fondamentali per attuare politiche innovative.

La Rivoluzione amministrativa

Vogliamo una Regione più leggera, più efficiente, più sobria. Bisogna partire da una radicale riorganizzazione della struttura organizzativa e costruire un’amministrazione più accessibile ai cittadini e più vicina ai territori.

 

 Profonda revisione della spesa pubblica per tagliare gli sprechi ma non i servizi

 Riduzione e accorpamento di agenzie e società, taglio dei Cda con la nomina di amministratori unici

 Centrale unica per appalti e acquisti di beni, servizi e forniture estesa anche ad enti, agenzie e società regionali

 Taglio di commissioni consiliari, staff, auto blu e rimborsi, nel rispetto della buona politica

 Semplificazione amministrativa per sgravare imprese e cittadini di oneri burocratici e ridurre i tempi di conclusione delle procedure

 Utilizzo efficiente dei fondi europei per sostenere crescita, innovazione e coesione sociale

 Rilancio dell’attività legislativa e testi unici di riordino e semplificazione sui diversi settori

 Apertura di una fase costituente: recupero della capacità di pianificazione strategica e regolazione, misurabilità degli interventi, riduzione della gestione diretta di fondi per opere pubbliche e iniziative di carattere locale (sociale, cultura, sport) con devoluzione di risorse agli enti locali

 

La Rivoluzione della trasparenza

Il nostro primo atto sarà scrivere una nuova legge per promuovere la trasparenza totale della pubblica amministrazione e offrire ai cittadini la possibilità di controllare direttamente ogni passaggio della vita amministrativa. Senza trasparenza e partecipazione crescono la discrezionalità e l’arbitrio, la capacità di influenza dei gruppi di interesse prevale sulla garanzia dei diritti e degli interessi di tutti, aumenta il rischio quotidiano di abusi di potere, corruzione e illegalità.

 Open Data: su internet tutti i dati dell’amministrazione e i numeri del bilancio per consentire ai cittadini e alle imprese di controllare come vengono spesi i loro soldi

 Rendiconto periodico dell’azione di governo, mediante le Giornate della trasparenza

 Verbali dei Consigli di amministrazione delle società e delle aziende pubbliche su internet

 Tutte le nomine trasparenti e fondate sul merito

 Piano Regionale anticorruzione per gare, appalti, contratti e contributi pubblici

 Anagrafe degli eletti per rendere pubblici tutti i dati su reddito e attività dei nostri rappresentanti

La Rivoluzione della partecipazione

Trasformare il Lazio in una Regione aperta ai cittadini significa garantire a tutti la possibilità di partecipare alla definizione delle scelte di governo, di concorrere attivamente alle funzioni di monitoraggio e valutazione dell’azione pubblica, di impegnarsi direttamente al miglioramento dei servizi e dell’attività amministrativa. Per questo la definizione di una nuova Legge sulla partecipazione, sul modello delle più avanzate esperienze già avviate in altre regioni italiane, sarà tutt’uno con la definizione delle nuove norme sulla trasparenza.

 Definizione di percorsi di consultazione civica con modalità e tempi certi sulle principali tematiche di governo e sulle leggi più importanti

 Valutazione del funzionamento e dell’accessibilità dei servizi pubblici da parte dei cittadini, che così potranno contribuire ad orientare le scelte future

 Coinvolgimento diretto di cittadini singoli e associazioni nello sviluppo e nella gestione di servizi e progetti

 

La Rivoluzione digitale

L’Agenda Digitale del Lazio sarà lo strumento fondamentale per costruire trasparenza e partecipazione diffondendo cultura e tecnologia digitale in tutta l’Amministrazione Regionale e rivoluzionando la burocrazia.

 

 Eliminazione del digital divide e aree di accesso a internet gratuito senza fili e banda larga in tutti i comuni e in tutte le aree produttive

 Luoghi pubblici di accesso ad internet nei piccoli comuni e nelle comunità montane

 Libera circolazione di dati e informazioni nel rispetto della privacy dei cittadini

 Sviluppo di una cartografia digitale pubblica o “Carta della comunità” che raccolga tutti i dati utili a rafforzare il controllo del territorio.

 Nuovi servizi telematici pubblici per l’accesso alla documentazione sanitaria, abbattimento delle file agli sportelli, semplificazione delle pratiche

 Incentivi alla realizzazione di servizi e applicazioni da parte di imprese, associazioni e singoli cittadini grazie all’utilizzo dei dati liberati dalla Pubblica Amministrazione, in particolare servizi per il welfare e la sanità, servizi per l’innovazione della PA, servizi per il tempo libero, la cultura e il turismo

 

RILANCIARE L’ECONOMIA E IL LAVORO

 

In questi mesi abbiamo ascoltato molti attori significativi della nostra economia: visitato imprese, incontrato imprenditori, lavoratori, universitari, associazioni di categoria, sindacati. Da questo confronto nascono le priorità e gli impegni concreti che vogliamo portare avanti nei prossimi cinque anni per rilanciare l’economia del Lazio e costruire un nuovo modello di sviluppo.

Un Piano per la crescita delle imprese

Vogliamo aiutare le imprese della nostra regione a superare la crisi, intervenendo subito con strumenti finanziari e risorse per l’accesso al credito. La Regione deve tornare ad essere un pagatore leale e un’amministrazione amica, attenta alle dinamiche dell’economia reale, e capace di raccogliere la domanda di interventi specifici sui diversi settori, per valorizzare i fattori di sviluppo del Lazio e tornare a crescere.

 

 Risorse e strumenti finanziari per il credito alle imprese e per sostenere gli investimenti. Stanziamento immediato di 25 milioni per finanziare i Confidi

 Semplificazione, autocertificazione, registro unico dei controlli, sportelli unici per non morire di burocrazia

 Revisione della legge sui distretti industriali, per superare i confini artificiosi dell’attuale normativa e favorire vere politiche di filiera

 Sviluppo delle reti fra imprese per essere più competitivi

 Più dialogo tra imprese e ricerca per sostenere l’innovazione

 Small business act: le Pmi al centro dell’azione di governo

 Articolazione dell’Irap in funzione delle iniziative della crescita. Con i conti a posto della sanità, riduzione delle aliquote fiscali, a partire dalle Pmi

 

L’innovazione è la chiave per incrementare la produttività del nostro sistema economico. Vogliamo costruire insieme al mondo delle imprese del Lazio un modello di sviluppo capace di fare spazio a una nuova economia per tornare ad essere una grande regione europea protagonista nella competizione globale dei prossimi decenni.

 

 Green economy per rafforzare gli investimenti sui grandi temi della sostenibilità ambientale. Nuovo Piano Energetico con l’obiettivo di triplicare in cinque anni la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Distretti per il riuso e il riciclo per costruire la filiera che trasforma i rifiuti in risorsa

 “START-UP LAZIO!”: risorse, formazione e servizi per le startup dei giovani imprenditori. Mille nuove startup in cinque anni.

 Spazi pubblici per il co-working a partire dal patrimonio regionale

 Progetto LazioCreativo: un Fondo dedicato e una nuova rete per sostenere le imprese creative

 Piano strategico per l’internazionalizzazione e la conquista di nuovi mercati: costruzione di reti, individuazione degli obiettivi, sostegno alla distribuzione

La forza del territorio: la cultura

Il Lazio possiede un immenso patrimonio culturale. Una grande risorsa per l’economia e per rafforzare l’identità della nostra regione. Un nuovo tessuto di imprese e professionalità. Una pluralità di spazi da recuperare e rilanciare. Una rete di esperienze individuali e associative che rafforza la coesione sociale.

 Apertura e recupero di siti archeologici, artistici e naturali oggi chiusi o poco fruibili

 Utilizzo di spazi pubblici inutilizzati come nuovi luoghi di incontro e produzione culturale gestiti insieme ad associazioni e realtà del territorio

 Applicazione delle nuove tecnologie all’offerta culturale

 Nuove leggi di settore (spettacolo dal vivo, musei, archivi e biblioteche)

 Innovazione e tecnologia per valorizzare il settore del cinema e dell’audiovisivo

 Percorsi di formazione per le professioni artistiche e culturali

La forza del territorio: il turismo

Il PIL turistico del Lazio rappresenta circa l’11% del Pil nazionale del settore (6,7 miliardi di euro). Un potenziale ancora non sufficientemente sviluppato. Per rendere pienamente competitivo il sistema turistico del Lazio occorre affrontare i deficit di infrastrutture, qualità dei servizi e diversificazione dell’offerta della nostra Regione. Solo così potremo tornare a crescere e riconquistare quote di mercato nelle sfide della competizione globale.

– Promozione congiunta dell’offerta turistica di Roma e del Lazio

– Strumenti per favorire la diversificazione e la destagionalizzazione dell’offerta turistica

– Innovazione tecnologica, creazione e messa in rete di servizi web, call center, rete dei punti informativi e di accoglienza turistica

– Card turistica regionale

– Nuovo Piano Triennale del turismo agganciato alla programmazione dei fondi comunitari

– Aggiornamento della Legge quadro sul turismo e dei relativi regolamenti attuativi

– Tavolo permanente sul turismo per mettere in rete la Regione, gli enti locali e le imprese

– Favorire la nascita di reti d’impresa per rilanciare il turismo e la blue economy

– Sviluppo della vocazione crocieristica del porto di Civitavecchia

– Semplificazione di norme e procedure per rendere il sistema turistico più competitivo

– Formazione on demand per le professioni turistiche e dell’economia del mare

La forza del territorio: la blue economy

I 350 chilometri delle coste lungo il mare del Lazio sono ricchi di luoghi straordinari, di natura e borghi, di città e isole. Vogliamo valorizzare pienamente la Blue Economy, affrontando in modo organico e integrato tutte le politiche relative a questo tema: turismo, balneazione, nautica, porti, infrastrutture, trasporti, aree protette, biodiversità, demanio, pesca, cultura e sport. Saremo la prima Regione in Italia ad avere in Giunta una delega all’economia del mare.

 

– Sportello Unico per il Mare

– Piano di Utilizzazione degli Arenili e Piano di Riqualificazione delle Coste

– Testo Unico per lo sviluppo sostenibile del litorale del Lazio

– Nuovo Piano di Coordinamento dei Porti

– Autostrade del Mare

– Inserimento di Civitavecchia nella rete dei porti europei (Tenth)

– Piena attuazione del Distretto integrato della Nautica

– Misure comunitarie per il sostegno della Blue Economy

– Difesa e valorizzazione delle isole e delle Aree Marine Protette

– Strategia integrata per il rilancio della filiera ittica

La battaglia per la legalità

Nel Lazio, la presenza e il radicamento di mafie, corruzione e criminalità economica rappresenta un ostacolo allo sviluppo economico, un fattore distorsivo del mercato e una oggettiva limitazione alla libertà di cittadini e imprese. Il contrasto di questi fenomeni è un pre-requisito fondamentale per uscire dalla crisi con uno sviluppo economico sostenibile, sano e inclusivo.

 

 Testo unico regionale sulla Sicurezza, che assorba, migliorandole, le leggi 15/2001 (sicurezza), 23/2001 (usura), 24/2009 (beni confiscati) e 1/2005 (polizia locale)

 Nuova Legge sugli Appalti: Stazione Unica Appaltante e White List delle imprese virtuose

 Rilancio dell’Osservatorio regionale per la sicurezza e la legalità attraverso il coinvolgimento di Forze dell’Ordine, Associazioni, Camere di Commercio e Ordini Professionali

 Potenziamento e riforma dei criteri di gestione e di utilizzo delle risorse del Fondo Regionale contro l’Usura

 Centralità dei temi dell’educazione alla legalità nei Piani di Offerta Formativa

 Recupero di aree degradate e sostegno a progetti di inclusione sociale e culturale per promuovere sicurezza urbana partecipata

 Investimenti per la destinazione e l’utilizzo dei beni confiscati alle mafie e sostegno alla rete di associazioni che si occupano di progetti di recupero di tali beni

 Piano regionale per il contrasto del gioco d’azzardo illegale e degli eccessi di quello legale

 Misure per favorire le denunce da parte delle vittime di usura, racket ed estorsioni e costituzione di parte civile della regione nei processi di Mafia

 Rafforzamento dell’Arpa, Agenzia Regionale per la protezione ambientale, nel controllo e monitoraggio sui reati ambientali e nel contrasto alle ecomafie

 

Un territorio sostenibile: l’ambiente

Il territorio del Lazio è uno straordinario patrimonio di biodiversità segnato dalla convivenza di natura e presenza umana, aree incontaminate e tradizioni agricole. Un territorio da proteggere e mettere in sicurezza. Un tesoro da valorizzare e da rendere fruibile, a partire dal rilancio del sistema dei parchi.

 

 Approvazione definitiva del Piano Paesistico Regionale

 Legge quadro sulla biodiversità e le aree protette della Regione, per portare efficienza, criteri uniformi e innovazione alla gestione dei parchi del Lazio

 L’acqua bene comune e risorsa del territorio

 Nuova Legge sulla Protezione Civile basata su tre principi: prevenzione, coordinamento delle strutture pubbliche e private del volontariato, trasparenza.

 

Un territorio sostenibile: l’agricoltura

L’agricoltura rappresenta un settore fondamentale per il futuro del Lazio. Dopo decenni di consumo del territorio, vogliamo costruire un’economia che valorizzi la nostra terra e scommetta sulla sostenibilità.

 

 Efficienza di spesa del Piano di Sviluppo Rurale per l’innovazione, la crescita dimensionale e le reti tra le imprese agricole

 Innovazione tecnologica ed energetica in agricoltura e collegamento con il sistema della ricerca regionale

 Valorizzazione delle strutture strategiche: Centro Agroalimentare di Roma e Mercato Ortofrutticolo di Fondi

 Assegnazione di terre pubbliche a giovani imprenditori

 Sostegno all’agricoltura multifunzionale e sociale

 Potenziamento del sistema della ricerca attraverso una legge regionale che riordini lo stato giuridico delle Università agrarie del Lazio

 Strategia Alimentare Regionale: sostegno a prodotti km0 e prodotti biologici nella rete dei mercati rionali, con la creazione di un marchio territoriale e di un portale internet; supporto alla realizzazione di orti urbani; educazione alla cultura alimentare

 

La sfida della qualità urbana

L’unico modo per rispondere alla crisi di un modello di sviluppo fondato sul progressivo consumo del territorio e delle aree agricole, è scommettere sulla rigenerazione urbana rinnovo e trasformazione dell’esistente: è questa la vera, grande, opportunità per il rilancio dell’edilizia, settore vitale per l’economia laziale.

 

 Testo Unico dell’Urbanistica per riordinare, semplificare e innovare, con l’accorpamento di 8 leggi regionali esistenti e con il recepimento della legge nazionale n. 106 del 2011. L’obiettivo è di chiarire il ruolo dei vari enti decentrando le competenze, semplificando le procedure di formazione della pianificazione territoriale, urbanistica e dei piani attuativi comunali, affrontando le nuove sfide della trasformazione urbana con politiche di recupero, rinnovo, di completamento di nuclei già esistenti

 Completamento della pianificazione regionale con l’approvazione del piano territoriale paesistico regionale, per dare certezze sulla tutela delle aree irrinunciabili per il loro valore paesistico e naturalistico

 Nuove norme per affrontare in modo unitario l’emergenza abitativa, riforma delle Ater, favorire l’housing sociale stanziando risorse pubbliche certe, prevedendo incentivi e premialità, disciplinando procedure certe l’attuazione, regolamentando i criteri per l’assegnazione

 Massimo utilizzo delle opportunità finanziarie messe a disposizione per smart cities a livello nazionale e comunitario

 MUDE (Modello Unico Digitale per l’Edilizia): un sistema unificato e condiviso per inoltrare le pratiche edilizie alla Pubblica Amministrazione

 Atlante digitale delle proprietà immobiliari pubbliche

 Piano per l’housing sociale, a partire dal patrimonio immobiliare regionale, per rispondere all’emergenza abitativa senza consumare ulteriori aree agricole

 

La qualità urbana: commercio e artigianato

Le oltre 160.000 imprese del commercio e 100.000 dell’artigianato rappresentano un asse portante del tessuto economico ed occupazionale del Lazio. Sono anche fattori insostituibili per garantire qualità urbana alle città e servizi diffusi e accessibili alla popolazione. Dobbiamo e vogliamo restituire centralità al tessuto delle piccole imprese commerciali e artigianali.

 

 Testo unico del commercio per riordinare tutta la normativa esistente, valorizzando la rete del commercio di vicinato e rilanciando il ruolo della pianificazione urbanistica

 Stop a nuovi centri commerciali e soluzioni condivise per governare l’eredità delle autorizzazioni già concesse

– Tavolo di concertazione permanente sulle problematiche del settore

– Rilancio dei centri commerciali naturali

– Lotta all’abusivismo e alla contraffazione

– Utilizzo dei fondi comunitari per la valorizzazione dei mercati, delle aree artigianali e delle strade commerciali

– Tutela e valorizzazione delle botteghe e dei negozi storici

– Rilancio degli sportelli unici e valorizzazione dei centri di assistenza tecnica e delle nascenti Agenzie delle Imprese

– Revisione della disciplina sull’artigianato, anche per recepire le novità legislative nazionali in materia di semplificazione amministrativa

– Piena attuazione dello strumento dell’Osservatorio Regionale sull’Artigianato

– Valorizzazione dell’artigianato artistico, tradizionale e innovativo

– Rilancio della “Bottega-Scuola” per la trasmissione dei saperi e la creazione di nuova occupazione

 

INVESTIRE NELLA CRESCITA DELLE PERSONE

 

Non bisogna mai dimenticare che la più importante misura dello sviluppo non sono i numeri ma le persone e le loro vite. Investire nel valore degli uomini e delle donne della nostra regione rafforza la coesione del tessuto sociale, costruisce una società più giusta e inclusiva, aumenta la competitività del sistema economico. Dimostreremo la nostra attenzione verso le nuove generazioni con il varo di un Piano Giovani che impegnerà tutta la Giunta nella realizzazione di progetti per la formazione, il lavoro, la cultura, e il sostegno alla famiglia.

 

Il valore della formazione

Nel tempo della globalizzazione, il lavoro è in continuo cambiamento. Il sapere e la conoscenza sono gli strumenti per contrastare la precarietà. Ecco l’importanza di politiche innovative per la formazione: nuovi strumenti per trovare spazio nel mondo del lavoro grazie al merito e non alle conoscenze o alle raccomandazioni.

 

∑ Formazione on demand: percorsi di formazione costruiti sulla base delle reali esigenze delle imprese, con incentivi a quelle che formano e stabilizzano i lavoratori

∑ La rete di Porta Futuro: centri innovativi su tutto il territorio regionale capaci di promuovere un’offerta integrata di formazione breve, orientamento personale e professionale, career days, recruitment days (occasioni per far incontrare imprese e lavoro)

∑ Scuole di Alta Formazione per i lavori verdi, il web, il turismo e l’artigianato locale, sulla base del modello sperimentato dalla Provincia di Roma con le Scuole del Cinema, dell’Energia e del Sociale

∑ Reddito per il Cittadino in Formazione

∑ Rafforzamento dei centri per l’impiego nelle università

 

Il diritto allo studio

Per noi la garanzia del diritto allo studio è uno dei presupposti per costruire una regione più giusta e più competitiva. Vogliamo elaborare una nuova Legge Regionale sul Diritto all’Istruzione con sei grandi priorità:

∑ Revisione della tassa regionale per il diritto allo studio con sgravi fiscali per i redditi medio – bassi

∑ Rafforzamento delle borse di studio universitarie e delle borse a sostegno della mobilità internazionale

∑ Incremento del numero di alloggi disponibili per le residenze universitarie, sbloccando i progetti incagliati da anni

∑ Riforma di Laziodisu partendo dai territori e dalle realtà universitarie

∑ Riconoscimento di uno status di giovane in formazione a tutti gli under 30 residenti nella Regione

∑ Rafforzamento delle agevolazioni tariffarie per studenti per l’utilizzo del trasporto pubblico regionale

 

Vogliamo impegnarci a sostenere la scuola, a partire dal lavoro degli insegnanti e dai progetti formativi con precisi obiettivi:

 

 Certezze al problema del dimensionamento e della programmazione della rete scolastica

 Raddoppio dei fondi per famiglie per acquisto di libri scolastici e del materiale didattico

 Integrazione della popolazione straniera in età scolare

 Politiche di assistenza per gli studenti con disabilità

 Cabina unica regionale per assistere le scuole in progetti europei, utilizzando le risorse comunitarie nella lotta alla dispersione scolastica, e per scuole aperte in orari extra-scolastici

 

 

Un welfare che include

Vogliamo dar vita ad un “Patto per l’Innovazione del Welfare” con le organizzazioni del volontariato, dell’associazionismo, della cooperazione sociale, degli enti locali e dei sindacati, per definire insieme nuovi obiettivi di benessere attraverso la coprogettazione territoriale. Ci ispiriamo ad un modello di welfare promozionale, solidale e universalistico, basato su principi quali la sussidiarietà, le pari opportunità di accesso ai servizi, l’uguaglianza di trattamento a ogni persona secondo il bisogno e l’estensione dei diritti di cittadinanza attraverso politiche di inclusione sociale.

 

 Una nuova legge regionale di riforma dei servizi sociali

 Piano Regolatore Sociale Regionale

 Definizione dei livelli essenziali di assistenza

 Riconoscimento e tutela del lavoro sociale

 Costituzione di un Polo Formativo per lo Sviluppo dell’Economia Sociale

 

 

 Istituzione di un Osservatorio sul monitoraggio e l’applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità

 Modifica della legge sul volontariato

 Legge regionale sul riordino e la razionalizzazione delle Ipab

 Piano Regionale triennale di contrasto della povertà

 Piano Regionale per l’intercultura: l’immigrazione è una risorsa

 Legge regionale sul Servizio Civile aperto alle ragazze e ai ragazzi nuovi italiani

 Istituzione del Garante per i diritti dei rifugiati

 Nuova legge regionale che valorizzi lo sport di cittadinanza: sostegno alla diffusione di impianti sportivi sul territorio, alla cultura dell’associazionismo senza fini di lucro, all’attività sportiva come fruizione sostenibile dell’ambiente.

 Dignità della condizione carceraria. In particolare: istituzione di case famiglia protette per le madri detenute con figli tra 0 e 6 anni; ammodernamento delle strutture e attrezzature sanitarie all’interno degli istituti penitenziari; progetti per la formazione e il reinserimento dei detenuti.

 

 

Il ruolo della famiglia

Le famiglie sono le cellule fondamentali della società, con i loro problemi, ma soprattutto con la loro capacità di essere una risorsa per la coesione e la formazione. Questa “piccola comunità” va affiancata e sorretta, con servizi e sostegno, a cominciare dal legittimo desiderio di una giovane coppia a diventare genitori, perché se sapremo dare più sicurezza e serenità alle famiglie, potremo guardare con più fiducia al futuro.

 

 Legge regionale per i servizi socio-educativi per la prima infanzia 0-6 anni che favorisca l’apertura di nuovi asili nido e servizi integrativi per l’infanzia. Obiettivo principale è quello di passare dal 9% al 18% di bambini iscritti agli asili nido

 Introduzione del “voucher per la conciliazione” per sostenere l’accesso agli asili nido per i figli di madri lavoratrici

 Introduzione del marchio Family in Lazio per tutti gli operatori commerciali che offriranno standard di servizio o politiche di contenimento dei prezzi favorevoli alle famiglie

 Territori “amici della famiglia”: Comuni e aggregazioni di Comuni, a cui pensiamo di associare il nome di “distretto famiglia” , che realizzano specifiche politiche per l’accoglienza delle famiglie

 Registro regionale di assistenti familiari con requisiti di qualità e competenze

 Centri per la famiglia su tutto il territorio provinciale per facilitare l’accesso ai servizi di sostegno alla famiglia e alla responsabilità genitoriale

 Introduzione del Family Audit per la certificazione dei percorsi programmati da organizzazioni pubbliche e private che favoriscono la conciliazione lavoro – famiglia

 Sostegno alle famiglie con 4 o più figli, aiuti economici alle donne in gravidanza in condizioni di disagio economico, integrazione del reddito delle famiglie che curano presso il proprio domicilio anziani non autosufficienti

 

 

INNOVARE I SERVIZI

 

Non è vero che di fronte alla crisi l’unica risposta è tagliare. Anche lo Stato deve imparare a spendere meno, ma spendendo meglio, innovando il modo in cui vengono impiegate le risorse, e migliorando i servizi che determinano il benessere dei cittadini.

 

 

Una sanità più vicina alle persone

La salute è un diritto fondamentale tutelato dall’art.32 della Costituzione. Nella sanità del Lazio esistono tante eccellenze da valorizzare. Dobbiamo uscire dalla stagione dei tagli e ricostruire un servizio sanitario attento ai diritti e ai bisogni dei cittadini. Insieme al Governo e in accordo con le altre Regioni italiane riteniamo fondamentale rivedere la logica e le forme di gestione che hanno guidato fino ad oggi l’impostazione dei Piani di Rientro, trovando un nuovo equilibrio tra qualità della spesa e qualità dei servizi. Ciò non significa allentare la pressione sul rispetto degli obiettivi e del loro timing: vogliamo azzerare il deficit sanitario del Lazio che oggi viene pagato con una insostenibile pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese. Riteniamo, tuttavia, che il governo regionale della salute per essere davvero efficiente debba rispondere non solo dell’applicazione delle disposizioni di razionalizzazione dei costi, ma anche degli sforzi che compirà per costruire un sistema di assistenza e cure efficace.

Vogliamo agire immediatamente per cancellare sprechi e irregolarità, costruendo, già nei primi mesi di governo, un sistema sanitario trasparente e libero dalle pressioni dei poteri organizzati e della politica.

 rilancio della Centrale unica degli acquisti, che deve essere rafforzata nella sua struttura, avvalendosi delle migliori esperienze presenti nel Lazio e in Italia, per coniugare qualità e risparmio di spesa negli appalti.

 La meritocrazia di tutte le nomine, grazie ad una commissione esterna ed autonoma che verificherà le candidature sulla base dei migliori curricula disponibili. Tutto in maniera trasparente e verificabile su internet.

 Il sistema OpenSanità per rendere disponibili su internet tutti i dati della sanità del Lazio

 

 

Entro il primo anno di governo vogliamo costruire un’efficace sistema di valutazione e stabilire criteri oggettivi di monitoraggio e controllo degli obiettivi per sconfiggere l’arbitrio:

 riforma radicale della struttura amministrativa regionale

 ricognizione delle migliori esperienze presenti in Italia

 rilancio dall’Agenzia di Sanità Pubblica, oggi mortificata e incapace di valorizzare le professionalità presenti al suo interno, che dovrà diventare il moderno strumento di sostegno all’innovazione e di monitoraggio della qualità della sanità del Lazio, in grado di controllare l’appropriatezza dei percorsi di cura.

 

Vogliamo restituire dignità a chi lavora nella sanità. Chi svolge funzioni di assistenza non può vivere nell’ansia di una crescente precarizzazione, perché molti degli obiettivi di innovazione che vogliamo realizzare dipendono direttamente dall’esercizio dell’autonomia e della responsabilità professionale.

 

 

Con l’approvazione del nuovo Piano Sanitario Regionale vogliamo avviare, entro il primo anno di governo, una riorganizzazione più equa e sostenibile della rete ospedaliera e un nuovo modello di cure territoriali e di integrazione socio-sanitaria, fondato su:

 Studi associati di medicina generale con funzioni diagnostiche di base, pediatria e servizio infermieristico funzionanti 12 ore al giorno

 Case della Salute: strutture polivalenti e funzionanti 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno e presa in carico H24, dove i cittadini potranno ricevere assistenza amministrativa, svolgere le cure primarie, anche di intervento rapido, accedere alla diagnostica (analisi, radiografie, ecografie), ai servizi specialistici, tanto medici quanto riabilitativi, e ai servizi socio-sanitari

 Ospedali di comunità, rivolti ai pazienti con patologie croniche e degenerative, per trattamenti di cure intermedie

 Anagrafe delle fragilità e strutture residenziali e semi – residenziali per la non – autosufficienza

 Centri di telemedicina in ogni provincia

 Riorganizzazione del sistema dell’emergenza

 

 

All’interno di un processo che riporta l’attenzione sulla centralità del paziente vogliamo sviluppare interventi normativi a sostegno di alcune determinate condizioni, come:

 la salute mentale, con particolare attenzione alle problematiche della neuropsichiatria infantile

 la medicina di genere, con l’obiettivo di garantire una promozione della salute al femminile con l’incentivazione del sistema dei consultori, e garantire un percorso sicuro verso la maternità attraverso la creazione di punti nascita specializzati nella gestione della natalità

 le tossicodipendenze, con l’obiettivo di una revisione completa dell’adeguatezza dell’intero sistema degli interventi

 il sangue, con la creazione di un’agenzia regionale per il sangue che gestisca e smisti, in base ai fabbisogni ospedalieri, i prodotti ematici

 

 

La libertà di muoversi

Il diritto alla mobilità è fondamentale per migliorare la qualità della vita e la competitività di un territorio. Presenteremo entro 120 giorni dall’insediamento della nuova Giunta il nuovo Piano della Mobilità Sostenibile. Ecco le nostre priorità per il rilancio del trasporto pubblico:

 

 Un servizio ferroviario più capiente, efficiente e puntuale, triplicando in cinque anni i fondi annuali per investimenti sulle ferrovie regionali, e puntando su tre interventi fondamentali: aumentare la capacità del sistema ferroviario regionale acquistando nuovi treni e investendo nell’acquisto di nuovi vagoni per aumentare la lunghezza dei treni e allungando, conseguentemente, le banchine delle stazioni; abbattere i tempi di percorrenza con l’eliminazione di passaggi a livello incustoditi; aumentare la frequenza dei treni, intervenendo sui sistemi di controllo e comando.

 Il completamento delle infrastrutture strategiche, a partire dalle ferrovie regionali e dal prolungamento almeno fino a piazza Venezia della Linea C della Metro di Roma. In particolare lanceremo entro 100 giorni il bando di gara per la prima tratta del raddoppio della Roma – Viterbo fino a Morlupo e ci impegniamo a trovare le risorse per il completamento dell’opera definanziata dalla Giunta Polverini. Tra le altre priorità la tratta Campoleone – Nettuno e l’utilizzo delle tratte lasciate libere dall’alta velocità sulla Roma – Latina – Formia. Vogliamo, infine, favorire il passaggio delle linee Roma-Lido e Roma-Pantano alla gestione di Roma Capitale

 

 

 Un sistema efficiente: integrazione gomma – ferro, riqualificazione delle stazioni, nodi di scambio. Realizzazione di almeno tre hub della mobilità sostenibile, in accordo con FS.

 Sostegno alla realizzazione di sistemi di mobilità sostenibile e la loro integrazione con il trasporto pubblico di massa

 Introduzione della Carta elettronica della mobilità per usufruire di tutti i servizi di mobilità collettiva disponibili nella regione

 Trasparenza di tutti i dati e utilizzo delle nuove tecnologie per produrre “App” e sistemi di infomobilità

 Nuova Agenzia Regionale Unica della Mobilità per rilanciare la programmazione e la pianificazione

 Applicazione rigorosa dei contratti di servizio, pretendendo il rispetto degli standard di qualità, pulizia e costi da parte degli operatori del trasporto, e tornando a prevedere un sistema di penali efficaci

 

 

Riteniamo fondamentale il completamento della maglia di infrastrutture stradali da troppo tempo attese per sostenere la modernizzazione e garantire l’accessibilità del nostro territorio.

 

 Consideriamo irrinunciabile risolvere il nodo del collegamento viario tra Latina e Roma, oggi totalmente inadeguato e drammaticamente insicuro, valutando le risorse realmente disponibili, garantendo la sostenibilità ambientale, dando priorità alle esigenze e alla sicurezza dei cittadini

 Completamento della bretella di collegamento con l’autostrada del Sole Campoverde-Cisterna-Valmontone, della superstrada Civitavecchia – Viterbo – Orte -Terni, della superstrada Sora – Cassino

 Investimento di tutte le risorse disponibili sulla messa in sicurezza e l’adeguamento delle principali vie consolari, a partire dalla via Cassia e dalla via Salaria

 

 

Una nuova gestione dei rifiuti

Grazie al recupero e al riuso anche i rifiuti possono diventare una risorsa. Chiudere definitivamente la stagione dell’emergenza e delle discariche vietate dalla normativa europea come Malagrotta è possibile.

 

 Diffusione della raccolta differenziata porta a porta

 Rafforzamento della filiera industriale del riuso e del riciclo.

 Far funzionare gli impianti di trattamento per eliminare il “tal quale”

 Investimenti nelle politiche di prevenzione nella produzione dei rifiuti, riduzione degli scarti e degli sprechi e per il corretto riutilizzo dei prodotti.

 Lotta alle ecomafie

 

 

I DIRITTI DI TUTTI

 

La sfida dei diritti si colloca dentro quel grande movimento di civilizzazione della società avviato con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e recepito nella nostra Costituzione, scritta dopo la tragedia del nazifascismo e della Shoah. Vogliamo ripartire dall’affermazione della centralità e della dignità di ogni essere umano e favorire il riconoscimento delle differenze culturali, religiose, di genere e di orientamento sessuale. La diffusione di fenomeni di violenza sessuale e di genere, l’omofobia, le diverse forme di nuova schiavitù vanno affrontate attraverso specifiche politiche

 

 Legge regionale sulla cittadinanza di genere, per garantire la realizzazione delle pari opportunità tra gli uomini e le donne del Lazio.

 Legge contro la violenza di genere, per promuovere attività di prevenzione e garantire adeguata accoglienza, protezione, solidarietà e sostegno alle vittime di maltrattamenti

 Piano di azione contro l’omofobia

 

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