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MOSTRA SULLA SHOA ALL’AGRARIO
“Auschwitz, campo nazista della morte”

Studenti pontini in visita ad Auschwitz

Studenti pontini in visita ad Auschwitz. Dietro, i sindaci di Latina e Cisterna, Di Giorgi e Merolla

LATINA – È stata inaugurata, all’Istituto San Benedetto di Latina, la mostra «Auschwitz, campo nazista della morte», organizzata dal Presidente dell’ VIII Commissione Cultura della Provincia di Latina, Mauro Carturan. Pannelli fotografici e documentaristici del Museo di Auschwitz per raccontare la Shoa.

Ad aprire la manifestazione il dirigente dell’istituto San Benedetto, Nicola Di Battista, che ha proposto di raddoppiare le date dell’evento. « La Conoscenza è come una madre che ci aiuta a crescere, è la nutrice del nostro sapere, il filo conduttore tra il presente e il passato. Per questo propongo di replicare questo evento il prossimo 25 Aprile a Ponza».  Il Presidente Carturan ha sottolineato la valenza della manifestazione per gli studenti. «Tutto è nato dalla mia partecipazione, con un piccolo gruppo di studenti – ha spiegato Carturan – al primo viaggio ad Auschwitz otto anni fa. Rimasi colpito ed ebbi la forte convinzione che una simile esperienza dovesse coinvolgere tutti gli studenti delle scuole pontine. Ringrazio la Provincia, l’Assessore alle Politiche della Scuola Giuseppe Schiboni, la Commissione cultura e tutti gli operatori scolastici sostenitori di questa iniziativa che ancora oggi stiamo portando nelle scuole».

Dalla Polonia per l’occasione sono giunti il vice direttore del museo di Auschwitz e direttore del centro internazionale per l’educazione su Auschwitz e dell’Olocausto Andrzej Kacorzyk accompagnati dal Sindaco di Oświęcim Janusz Cgwierut. Presenti al  Al taglio del nastro studenti delle scuole del territorio,  il sindaco di Latina,  le altre Autorità  provinciali, oltre ai pittori dell’Associazione «La Mimosa» di Cisterna che hanno esposto le loro opere in Polonia.

Il direttore Andrzej Kacorzyk ha sottolineato la valenza del museo quale testimonianza fondamentale di una vicenda che ha segnato l’intera umanità. «Il museo di Auschwitz venne istituito subito dopo la guerra, nel 1947. Il suo obiettivo, sin dagli inizi – ha spiegato il direttore Kacorzyk – può essere sintetizzato in due slogan. Il primo è indicato nelle parole contenute nella legge del parlamento polacco che istituì il museo, “Preservare per sempre”, ovvero conservare la memoria e le prove materiali dei crimini commessi attraverso la conservazione delle due parti principali dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau: le baracche dei prigionieri, i magazzini, le cucine, i bagni, le camere a gas e i forni crematori,  la rampa dove 9 milioni di persone scesero dai treni per dirigersi verso il loro destino.

Il Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, a conclusione della manifestazione, ha voluto omaggiare gli studenti con una medaglia in ceramica realizzata dai ragazzi dell’Associazione «Agorà» di Latina in occasione dell’80° compleanno del capoluogo. «Bisogna raccontare la vergogna del genere umano per conoscere di quanta crudeltà sia capace. Nella storia dell’uomo – ha concluso Di Giorgi – ci sono state e ci sono tutt’ora tante stragi: dallo sterminio dei Pellerossa, al genocidio del Ruanda, dai Gulag russi alla guerra in Serbia. Tra tutte, quella dell’Olocausto è la più vergognosa per il numero, le condizioni e il momento storico. L’uomo è la bestia peggiore, perché quello che fa l’uomo non lo fa nessun animale. Abbiamo il dovere di raccontare, per questo ha successo l’iniziativa di mauro Carturan, perché non smette di raccontare. Mi auguro che gli scambi culturali tra Oświęcim e Latina continuino per continuare a raccontare. Per questo abbiamo voluto donare al museo un sistema di sorveglianza, dopo il furto della celebre scritta “Arbeit macht frei” che sovrasta la cancellata d’ingresso del museo di Auschwitz per preservare, come sostiene il direttore, la memoria in esso custodita. Ringrazio e concludo con le parole dell’ambasciatore israeliano Never again, Never again, Mai più, Mai più».

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