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PROCESSO CARONTE, ARRINGA DELL’ANM
“Inaudite intimidazioni in aula”. Appello alle istituzioni

Il Presidente dell'Anm di Latina, Costantino De Robbio

Il Presidente dell’Anm di Latina, Costantino De Robbio

LATINA – “L’Associazione Nazionale Magistrati, di Latina, è costretta nuovamente ad intervenire per esprimere indignazione sull’ulteriore gravissimo episodio verificatosi durante lo svolgimento di un processo penale”. Le parole sono quelle messe nero su bianco, in una nota, dal Presidente della sezione locale dell’Anm, il gip Costantino De Robbio, in relazione all’ormai noto processo “Caronte” che vede sul banco degli imputati una schiera di imputati appartenenti alle famiglie rom di Latina.

In particolare uno degli imputati, nel corso dell’ultima udienza, mentre veniva ascoltato un testimone dell’accusa ha interrotto l’istruttoria per inveire contro il Presidente del Collegio, il giudice di Roma Donatella Salari. “Un episodio – sottolinea De Robbio – che ha valenza inequivocabilmente intimidatoria e rappresenta un chiaro tentativo di condizionare la serenità del testimone e dello stesso Collegio, in un processo già funestato quasi ad ogni udienza da episodi di inaudita gravità”. Il giudice e presidente dell’Anm se la prende anche con il difensore dell’imputato: “Né  lui, né gli altri difensori presenti hanno sentito il dovere di interrompere le dichiarazioni dell’imputato, pur essendo le stesse palesemente estranee all’oggetto del processo e dunque illegittime”.

APPELLO ALLE ISTITUZIONI E ALLA CAMERA PENALE – L’appello conclusivo è per le istituzioni alle quali l’Anm chiede “con urgenza un intervento forte, immediato, serio, chiaro e coerente”; al Consiglio dell’Ordine e della Camera Penale invece si chiede di “affrontare e superare il grave stato di emergenza che sta caratterizzando il Tribunale di Latina e far cessare la costante campagna di delegittimazione delle istituzioni giudiziarie”.

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