ITRI – Si procede per omicidio nell’inchiesta sulla morte improvvisa di Filippo Pittiglio, marinaio ventitreenne di Itri, trovato privo di vita nella sua cabina a bordo del mercantile Challenger salpato da Singapore e diretto a Bombay ad aprile del 2011. Una morte che a distanza di tre anni resta ancora avvolta nel mistero.
E’ il papà del ragazzo, Fernando Pittiglio, a scrivere alla nostra redazione, per chiarire che l’ipotesi di suicidio formulata nell’immediatezza dei fatti, non ha mai trovato certezze e che anzi, l’inchiesta va avanti seguendo nuove rotte.
Scrive Pittiglio: “In riferimento alla notizia riguardante la morte di mio figlio avvenuta a Songapore su Challenger appartenente alla compagnia Bottiglieri rendo noto che suindicata e rispettabile compagnia ha frettolosamente reso un comunicato di suicidio ancor prima dei rilievi da parte dell’Autorità Competente del Tribunale di Roma. Sono in corso indagini ed attività legali anche in sud America. Per ora si procede per omicidio contro ignoti”.
La scomparsa del ragazzo fu uno shock terribile per la famiglia. Un fatto assolutamente imprevedibile e anche inspiegabile, dal momento che Filippo era sano e non soffriva di disturbi che potessero far temere una morte improvvisa. Il ragazzo, dopo gli studi all’Istituto Nautico Caboto di Gaeta aveva trovato un’occupazione attinente al suo percorso formativo e alle sue passioni, e si era imbarcato.