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Vaccino pronto nel 2018 ma servono i fondi. Sperimentazione anche al Goretti

La ricercatrice di Latina Barbara Ensoli all'Italian Conference on Aids

LATINA – «Abbiamo completato la fase due della sperimentazione clinica del nuovo vaccino» terapeutico contro l’Aids «in Italia, su 168 persone. Stiamo terminando la fase due in Sud Africa su 200 soggetti. I risultati sono incoraggianti. Se tutto va bene, e troviamo i fondi, a fine 2018 dovremmo registrare il vaccino e iniziare a commercializzarlo in Sud Africa, poi anche in Europa». Ad annunciarlo è la ricercatrice di Latina Barbara Ensoli, direttore Centro nazionale Aids dell’Istituto superiore di sanità (Iss), a margine della IV edizione di Icar (Italian conference on Aids and retrovirus) che si è tenuta a Roma. Il vaccino, sottolinea Ensoli, «ha effetti positivi sui marcatori immunologici e virologici dell’infezione. I dati preliminari sono incoraggianti, ma ci vogliono ancora alcuni anni prima di avere il vaccino disponibile per le persone». E servono anche le risorse. Almeno «35-40 mln per registrarlo» in Sud Africa e «altri 50-60 mln per portarlo in Europa». Finora per la sperimentazione di questo vaccino lo Stato italiano «ha speso 26,8 mln di euro».
ALLARME LAZIO – Il Lazio è purtroppo tra le regioni ita.iane la seconda per numero di nuove diagnosi di infezione da HIV con il 14,5% «Il Lazio rappresenta una delle regioni maggiormente colpite – dice il Prof. Massimo Andreoni presidente della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali)t – con una incidenza di nuovi casi di infezione di HIV pari a 8,8 casi per 100.000 persone residenti. Nella nostra regione sono stati segnalati circa 10.000 casi di Aids”. Aumentano in particolare del 15% le infezioni per i giovani omosessuali e il 15-20% dei pazienti con Hiv non assume», per distrazione o per lievi episodi di intolleranza ai farmaci, «la terapia antiretrovirale con aderenza ottimale, ovvero superiore al 95-98%. Questo costituisce, ad oggi, la prima causa di fallimento della terapia».

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