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Rivoluzione rifiuti a Latina: verso una raccolta differenziata capillare

De Marchis: "L’obiettivo è quello di chiudere definitivamente le discariche"

rifiuti-02LATINA – Si è svolta oggi pomeriggio la conferenza stampa sul tema dei rifiuti alla presenza del sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, del vice sindaco Fabrizio Cirilli e del presidente della Commissione ambiente, Luca Bracchi. Al centro del progetto la raccolta differenziata spinta che vedrà scomparire dalla città i cassonetti per puntare a una raccolta porta a porta capillare con l’obiettivo di superare già entro la fine dell’anno la soglia del 65 per cento.

«Sui rifiuti finalmente si cambia, anche e soprattutto dopo le proposte e i suggerimenti avanzati in questi mesi» commenta il consigliere del Partito democratico Giorgio De Marchis spiegando che a marzo è stato affidato al Conai lo studio per la realizzazione del sistema porta a porta su tutto il territorio comunale e che il Conai ha individuato nella società Eureka il soggetto che dovrebbe accompagnare l’amministrazione comunale in questa nuova avventura.

«Si tratta di un riconoscimento importante di quanto abbiamo più volte sostenuto in questi mesi, infatti – ricorda De Marchis – poco dopo la notizia dell’ennesimo aumento tariffario stabilito per il conferimento dei rifiuti negli impianti Tmb, indicammo la strada della raccolta differenziata spinta come l’unica percorribile per abbattere i costi della gestione dei rifiuti. Questo percorso e questi dati oggi vengono confermati dallo studio del Conai in cui si stima che l’aumento del costo del servizio sarà compensato dai minori costi dovuti alla minore quantità di rifiuti conferita negli impianti di trattamento meccanico biologico».

«Il piano presentato questa mattina – continua De Marchis – ci convince per due motivi in particolare: per prima cosa suddivide la città in tre aree, centro periferia e marina di Latina, in secondo luogo, come da noi richiesto, prevede l’applicazione della tariffa puntuale in luogo della Tares, ovvero di quella tariffa che consentirà ai cittadini di pagare rispetto al rifiuto effettivamente prodotto».

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