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Anello ciclabile in centro, progetto rinviato: “rivoluzione destinata a fallire”

Il presidente di Latina in Bicicletta scrive al sindaco Di Giorgi e chiede lumi sulla realizzazione della pista

Dario Bellini di Latina in bicicletta

Dario Bellini di Latina in bicicletta

LATINA – Lo scorso luglio in occasione dell’inaugurazione del sentiero Vittime della Strada, Dario Bellini presidente di Latina in Bicicletta, ottenne rassicurazioni dal sindaco circa l’inizio dei lavori della pista ciclabile in centro. Lavori che dovevano cominciare a novembre ma che oggi risultano rinviati. “L’anello ciclabile, progetto presentato dal nostro movimento più di tre anni fa – scrive Bellini in una lettera aperta rivolta al primo cittadino  – doveva essere completato entro dicembre 2014. Ma apprendiamo che è stato rinviato. Per quali motivazioni? Quali sono le nuove date per la messa in opera? Si tratta – continua il presidente di Lib – di un progetto per noi importante, che oltre tutto assurgerebbe anche valore simbolico per una cittadinanza che deve invertire la triste tendenza di centro col maggior numero di auto per abitante di tutto il Paese, ma stiamo pur sempre riferendoci ad un progetto di una corsia ciclabile lunga 1300 metri e se serve un’intera legislazione per portare a termine un progetto di così limitate dimensioni, che nella sua natura doveva essere di semplicissima realizzazione, è nostro timore che sarà veramente difficile recuperare il gap di decenni di immobilismo circa i temi della mobilità sostenibile e della qualità della vita. Quindi questa non vuole essere una sterile polemica di fine estate ma la richiesta di un sacrosanto chiarimento circa l’ennesimo rinvio su un’opera troppe volte annunciata”.

Dario Bellini solleva anche le perplessità del movimento circa la scelte che l’amministrazione sta facendo riguardo la ZTL in centro città. “Che senso ha – scrive nella stessa lettera – strutturare un’isola pedonale così tanto frazionata? Riaprire a tutto il traffico veicolare e per periodi così prolungati un’area sì ridotta è un controsenso che da una parte verrà letto dalla popolazione come l’ennesima situazione di “via di mezzo” o peggio di precarietà che non aiuterà di certo ad abbandonare le vecchie abitudini, di utilizzare l’automobile sempre ed ovunque. Dall’altra è un non senso spendere così tanti soldi pubblici per abbellire un’area, pavimentarla, arricchirla di arredo urbano per poi vederla invasa dal solito traffico veicolare. Credo che, quando si presentano progetti così ambiziosi come la chiusura di un centro storico al traffico veicolare in una città come Latina, il tempo e lo spazio delle mediazioni debba avere vita breve e corto raggio altrimenti si rischia di portare a casa rivoluzioni azzoppate destinate a fallire”.

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