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Vitalizi in Regione Lazio, le proposte per ridurre il privilegio a 50enni ed “ex”

La spesa per gli assegni oggi ammonta alla bella cifra di 20 milioni di euro l'anno

regione-palazzoLATINA – E’ in dirittura d’arrivo, la legge regionale di riforma dei vitalizi, il privilegio auto-assegnatosi dai consiglieri regionali, abolito a partire da questa legislatura solo per i nuovi entrati alla Pisana. Un privilegio che costa alla collettività un terzo del bilancio annuale, ben 20 milioni di euro di cui oggi beneficiano in 270, tra cui ventiquattro ex consiglieri pontini.
Il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori porterà la sua proposta mercoledì all’attenzione della conferenza dei capigruppo sperando di poterla votare in aula prima del 2015. Man mano che il tempo scorre, infatti, al compimento dei 50 anni, altri ex consiglieri conquistano il diritto di ricevere il vitalizio, ogni mese, per tutta la vita. E’ un po’ come “Win for life”. Altro che baby-pensioni: il privilegio così com’è al momento, è un generosissimo beneficio economico (fino a seimila euro netti mensili) che quando si è ancora giovani, e dopo appena cinque anni di lavoro sui banchi della Pisana (anche qui con con uno stipendio che si aggira intorno ai 15mila euro più rimborso spese) si aggiunge al proprio reddito, e in seguito, alla pensione.
A fronte di tutto ciò, anche la proposta di Leodori sembra rigorosa. Con la riforma proposta dal presidente, infatti, l’età per beneficiarne sarà innalzata a 65 anni, ma chi ha fatto il consigliere regionale per due legislature, potrà anticiparla a 60 con una piccola penalizzazione (il 5%). I 270 ex consiglieri già foraggiati invece, dovranno  – se la proposta passerà – dare un contributo di solidarietà che sarà proporzionato all’assegno: il calcolo colpirà i loro vitalizi in percentuale, dall’8% al 17% a seconda dell’entità e le somme non saranno più adeguate al costo della vita. Per ora queste sono le indiscrezioni sulla proposta n.1, ma e ce ne sono anche altre, in tutto cinque tra cui quella più netta è proposta dal M5S. “Nonostante il dibattito che si sta svolgendo nelle arene mediatiche, allo stato attuale la prima proposta e la più incisiva su cui sviluppare una discussione è la nostra che, forse proprio per questo, continua ad essere mantenuta volontariamente in un cono d’ombra – dice Gianluca Perilli, capogruppo del M5S Lazio –  Noi proponiamo strumenti normativi precisi per vietare il cumulo di vitalizi, per innalzare l’età a 66 anni, argomentando la necessità di passare al regime contributivo per i vitalizi ancora non maturati e di applicare un contributo di solidarietà del 30% su quelli in erogazione. Noi vogliamo discutere il prima possibile come fermare questo fastidioso sperpero di denaro pubblico, con la nostra proposta si risparmiano 10 milioni e non 3 come ventilato in altre proposte e vogliamo farlo sul serio, non per guadagnare mezza pagina di giornale o pochi istanti di un servizio televisivo ma per imporre il buon senso a chi difende i privilegi trincerandosi dietro presunti diritti acquisiti”.

Su queste proposte, ma anche su quella di Teresa Petrangolini della lista Zingaretti, dell’ex Governatore Storace de La Destra e di Santori del Gruppo Misto, maggioranza e opposizione si stanno dando battaglia. Speriamo non a lungo però.

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