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Di Giorgi: “Siamo al capolinea, ma non ho paura. E’ la stessa crisi che mandò a casa Zaccheo”

A Terracina sfiduciato Procaccini con le firme di tre consiglieri di Fdi. Conferenza alle 17

sindaco consiglio com 26 novLATINA – Aria pesantissima in Comune a Latina per la profonda spaccatura interna al centro destra, tra Fi da una parte, Fratelli D’Italia, Nuovo Centro Destra e Udc, dall’altra, mentre il Pd da tempo preme per far cadere l’amministrazione considerandola indegna di proseguire. Mentre a Terracina cade il sindaco Nicola Procaccini. Quello che era un progetto ieri, oggi è diventato realtà grazie a 13 firme e all’appoggio di tre consiglieri di FdI. Si apre la strada al commissariamento, e si voterà non prima di un anno. Procaccini ha annunciato una conferenza stampa per le 17.

A LATINA – Anche nel capoluogo la situazione potrebbe precipitare e senza attendere il consiglio comunale per discutere la sfiducia al sindaco, gli azzurri potrebbero replicare quanto fatto a Terracina. Questa mattina dopo qualche giorno di impasse gli assessori azzurri Di Rubbo, Nasso e Calci hanno annunciato di aver rassegnato le dimissioni dalla giunta, ha espresso dubbi Orlando Tripodi.

“Siamo arrivati al capolinea, le ragioni di Fi non hanno nulla a che vedere con il bene della città. Ne hanno fatto le spese prima di me Finestra e Zaccheo”, dice Di Giorgi su Radio Luna

Accade tutto in queste ore dopo l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri di Fi e la decisione (arrivata ieri) dei partiti che sostengono il primo cittadino (FdI, Ncd e Udc) di firmare la mozione del Pd e costringere gli Azzurri a spiegare al Consiglio comunale le ragioni della crisi che ritengono estranee all’amministrazione della città. Dopo la mossa giocata da Calandrini, Tiero e Forte anche Fi ha prodotto una sua mozione di sfiducia. E ha fatto di più, ha fatto cadere il sindaco del comune di Terracina e sta lavorando per fare altrettanto al Comune di Cisterna.

TUTTO PER IL CONTROLLO DI ACQUALATINA – Lo scontro si consuma sulle nomine per il rinnovo del cda di Acqualatina, ovvero per il controllo della società mista dalle uova d’oro. Fratelli d’Italia, Nuovo Centro Destra e Udc hanno detto no al rinnovo dei vertici societari secondo lo schema deciso dal coordinatore regionale di Fi, e hanno presentato una propria lista che se votata cambierebbe lo scenario di governo della società da sempre sotto il controllo di FI. Una lite politica che vale quasi 100 milioni di euro di appalti per i prossimi anni.  Sta andando in scena, è evidente, la peggiore politica vista fino ad ora.

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