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Foresta erbosa a Latina

Erba di casa mia

di Antonio Sorabella

erba di casa miaIl titolo di una vecchia canzone si adatta pienamente a quanto sta accadendo alla nostra città. Ognuno di noi, quando scende da casa la mattina per andare a lavorare o accompagnare i figli a scuola, non può non preoccuparsi di quanto vede proprio davanti a sé. Una foresta erbosa, che stona terribilmente con i giardini dei palazzi ove gli stessi condomini, forti delle delibere assembleari e delle quote pagate, pretendono che si provveda al taglio dell’erba e alla cura del verde. Anche le aree al di fuori dei nostri cancelli sono nostre, i giardini pubblici e quelli delle scuole ci appartengono e quella foresta informe è “erba di casa mia”, è di tutti: perché arrecare danno e disagio anche una sola parte dei cittadini è arrecare disagio a tutti. Dall’albo pretorio del comune (http://www.comune.latina.it/index.php?action=a&id=12930) si legge che oggi, 12 maggio 2015, sono state attivate due gare da parte del Comune per il taglio dell’erba rispettivamente di 145 mila e 700 mila euro.
A questo punto è necessaria un po’ di storia, ricavata dalla documentazione delle Opere Bluff, l’evento-denuncia organizzato da Rinascita Civile presso l’Aula Magna del G.B.Grassi nel novembre scorso: nel 2012 per 117 ettari di verde pubblico il Comune spese 375 mila euro; nel 2014, sempre per 117 ettari verde pubblico, il Comune ne spendeva 2 milioni, di cui 600 mila da capitolo di bilancio per lavori pubblici. La gestione fu affidata a piccole cooperative: la poca chiarezza in materia ha portato a diversi esposti alla magistratura, in quanto l’entità degli importi avrebbe richiesto una gara europea piuttosto che l’affidamento diretto.
Tutto questo ha un’unica conseguenza, che è sotto gli occhi di tutti: la resa dell’amministrazione, troppo presa da beghe interne. Resa che si è manifestata con l’intervento del presidente del consiglio comunale che ha richiesto espressamente l’aiuto delle associazioni volontaristiche e dei semplici cittadini nonché l’impiego della Protezione Civile. Intanto, in attesa dell’espletamento delle gare e di qualche taglio qua e là, la natura fa il suo corso: la foresta dal verde vivo passa al giallo, ed allora sì che sarà ancor di più erba di casa mia.
Ma erba bruciata.

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