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concerto il 3 settembre

Roberto Prosseda suona Mendelssohn al Ravello Festival

Il pianista di Latina a Villa Rufolo con l'Ensemble d'archi del Teatro di San Carlo e Gabriele Pieranunzi

ravello festivalLATINA – Roberto Prosseda suonerà al Ravello Festival in uno degli scenari più suggestivi che si possano immaginare per un concerto. Giovedì 3 settembre a Villa Rufolo (ore 21.30) il pianista di Latina sarà tra i protagonisti de “Il giovane Mendelssohn” con l’Ensemble d’archi del Teatro di San Carlo e Gabriele Pieranunzi, al violino. Un concerto tutto dedicato alle musiche del più precoce (Mozart a parte) compositore che la storia della musica conosca, Mendelssohn appunto, di cui Prosseda è un grande conoscitore. Due dei tre lavori inseriti nel programma del concerto “sono frutto dell’inventiva di un adolescente; il terzo, il Concerto per pianoforte, è opera di un ventunenne ormai già baciato dal successo”, spiegano dal Ravello Festival.

Nell’ensemble suonano Salvatore Lombardo, Loana Stratulat, Giovanna Maggio, Pasquale Murino, violini primi
Nicola Marino, Flavia Salerno, Vincenzo Grimaldi, violini secondi Pino Navelli, Filippo Dell’Arciprete, viole
Marco Vitali, Aurelio Bertucci, violoncelli Alessandro Mariani, contrabbasso

IL PROGRAMMA – Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)

Concerto in Re minore per violino e archi, MWV O3
Allegro | Andante | Allegro

Concerto n.1 in Sol minore per pianoforte e orchestra op.25, MWV O7
Versione per pianoforte e archi di Cord Garben
Molto allegro con fuoco | Andante | Presto – Molto allegro vivace

***

Concerto in Re minore per pianoforte, violino e archi, MWV O4
Allegro | Adagio | Allegro molto

 

Nessun altro musicista, eccezion fatta per Mozart, fu precoce al pari di Mendelssohn. Ancora adolescente, scrisse infatti opere di straordinaria maturità formale, in ciò sostenuto da un’educazione familiare rigorosa e da una condizione economica agiata senza la quale, forse, gli sarebbe risultato meno facile lo studio e l’ascolto dei grandi classici.
Il luminoso Concerto per violino in Re minore, composto nello stesso periodo delle undici Sinfonie per archi col fine di allietare le serate del raffinato salotto di casa Mendelssohn, è venuto alla luce solo nel 1952, scoperto e pubblicato dal celebre solista Yeudi Menuhin.
Scritto di getto durante il soggiorno in Italia, completato a Monaco, il Concerto in Sol minore per pianoforte segna – invece – il superamento, da parte dell’autore, dello stile classico Biedermeier in favore di atmosfere decisamente più romantiche per contenuti, avvincenti specie nei movimenti estremi. Anche il Doppio Concerto in Re minore nasce con una funzione di intrattenimento domestico, ma non si limita alla brillantezza delle forme innestando, sul percorso di scrittura, una serie di epsisodi caratterizzati da stimlante contrasto dialettico tra le voci soliste e tra esse e l’insieme.

 

Gabriele Pieranunzi, già allievo di Stefan Gheorghiu, si impone all’attenzione del pubblico e della critica con una lunga serie di premi in importanti competizioni internazionali (Paganini di Genova, Varga di Sion, Spohr di Friburgo, Romanini di Brescia, Lipizer di Gorizia, Viotti di Vercelli). La sua attività lo porta ad esibirsi in prestigiosi centri musicali in Italia ed all’estero: Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Accademia Chigiana di Siena, Wigmore Hall di Londra, City of Birmingham Symphony Orchestra, Herculeesaal di Monaco di Baviera, Teatro Coliseum di Buenos Aires, Opera City Hall di Tokyo, Franz Liszt Chamber Orchestra di Budapest, Filarmonica George Enescu di Bucarest, collaborando con musicisti quali Tate, Noseda, Ceccato, Kontarsky, Kussmaul, Goerner, Canino, Filippini.
Ha più volte suonato il Guarneri del Gesù appartenuto a Paganini. Nel 2004 gli è stato conferito per chiara fama il posto di Primo violino di spalla presso la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli. Tra le sue pubblicazioni discografiche ricordiamo il concerto di Kurt Weill op.12, con la direzione di  Jeffrey Tate, e l’integrale dei Quartetti per pianoforte e archi di Mendelssohn per Decca.
Suona su un violino Joseph Ceruti del 1848, gentilmente prestatogli dalla Fondazione “Pro Canale” Onlus.

Roberto Prosseda ha conquistato notorietà internazionale grazie alle incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn; tra queste, anche il Concerto in Mi minore con Riccardo Chailly e la Gewandhaus Orchester. Nel 2013 ha completato l’integrale pianistica di Mendelssohn in 9 dischi.
Ha suonato come solista con la London Philharmonic, la Gewandhaus Orchester, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Santa Cecilia di Roma, la New Japan Philharmonic, la Royal Liverpool Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic, e ha tenuto concerti alla Wigmore Hall di Londra, alla Philharmonie di Berlino, al Gewandhaus di Lipsia, al Teatro alla Scala di Milano.
Attivo nella promozione della musica italiana del Novecento e contemporanea, ha inciso l’integrale pianistica di Petrassi, Dallapiccola e Aldo Clementi.
Dal 2011 suona in pubblico anche il piano-pédalier, avendo riscoperto e presentato in prima esecuzione moderna ilConcerto di Charles Gounod per piano-pédalier e orchestra. Nel 2012 ha inciso in prima assoluta quattro brani di Gounod per piano-pédalier e orchestra con l’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Howard Shelley per  Hyperion.
Laureato con lode in Lettere presso l’Università “La Sapienza” di Roma, si occupa anche di ricerca e divulgazione musicale, tenendo spesso conferenze-concerto, anche con l’ausilio del pianista-robot TeoTronico. È autore del libroGuida all’ascolto del repertorio pianistico (Curci, 2013).

 

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