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criminalità sotto scacco

Latina, operazione Don’t Touch, in manette Cha Cha, Tuma e altri 22. Sequestrati beni per 12 milioni

Il procuratore aggiunto D'Elia: "Banda criminale pericolosa". Il Questore De Matteis: "Sottovalutata la caratura criminale". Qui tutti i particolari, le foto e le interviste

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LATINA – Dopo un anno e due mesi di indagini è scattata questa mattina l’operazione Don’t Touch, che ha portato a 24 arresti eseguiti a Latina dalla squadra mobile. Associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, all’usura, alle minacce e lesioni, al porto e detenzione abusiva di arma da sparo anche da guerra, alla rivelazione di segreto d’ufficio per fini patrimoniali oltre che a singole fattispecie di reato relative all’illecita detenzione e vendita di sostanza stupefacente (cocaina), al furto in abitazione, all’intestazione fittizia di beni ed alla corruzione per l’esercizio della funzione. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati  beni per 12 milioni di euro tra immobili, auto, una barca a vela e quote societarie.

PERCHE’ DON’T TOUCH – “Don’t Touch”,  in un inglese molto approssimativo, era il modo in cui uno dei principali indagati rassicurava un affiliato che temeva una punizione: “Stai tranquillo, non ti tocchiamo” gli voleva dire. Da qui ha preso il nome l’operazione di oggi.

GLI ARRESTATI – In manette sono finiti Costantino Di Silvio detto Cha Cha e Gianluca Tuma considerati esponenti con un ruolo di primo piano nell’organizzazione criminale; i loro collaboratori più stretti, Natan Altomare e Angelo Travali detto Palletta, il primo con il compito di organizzare furti in appartamento materialmente eseguiti da quattro romeni, Ionut Necula, Alekander Prendi, Adrian Costache e Ionel Caldararu; il secondo con il compito di reperire armi da usare per le estorsioni e per l’usura. Nell’organizzazione   c’erano anche Giuseppe “Peppone” Travali e  Salvatore detto “Bula” Travali, Francesco Viola, Angelo “Calo” Morelli e Fabrizio Marchetto. Da Angelo Travali dipendevamo le mosse di Cristian Battello detto Schizzo e di Riccardo Pasini. Mentre Davide Giordani era l’uomo della cocaina che utilizzava come corrieri Antonio Neroni detto “Caniggia”, Antonio Giovannelli e Dario Gabrielli detto Rame. Ci sono poi  il poliziotto Carlo Ninnolino, e i carabinieri Fabio Di Lorenzo e Giuseppe Almaviva, Francesco Falco e Flavio Alejandro Bortolin detto Bortolo. Altre 13 persone sono indagate nell’ambito della stessa inchiesta, tra queste ci sono nomi noti.

LA PROCURA – “Quest’operazione riveste per noi notevole importanza perché riguarda una banda di criminali molto pericolosa, composta da persone che tutti conoscono, che utilizzava armi clandestine, anche da guerra, dotate di silenziatori – ha sottolineato il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia- La pericolosità dell’associazione non sta solo nella quantità, nella gravità e nella varietà dei reati, ma anche nella capacità di intimidazione che i soggetti arrestati avevano,  nei collegamenti con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, nella vicinanza a settori della pubblica amministrazione, e insomma al peso che alcuni di loro erano in grado di avere nella società”. ASCOLTA

IL QUESTORE DE MATTEIS  – “Esiste una sottovalutazione della caratura criminale degli appartenenti al gruppo. La loro forte vicinanza con persone che hanno contatti con le istituzioni ci dice che il livello è molto elevato”, è uno degli spunti di riflessione offerti nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nell’Aula Borsellino della Procura, dal Questore Giuseppe De Matteis che si è complimentato con la Procura, con gli investigatori della Mobile e con gli specialisti dello Sco, il servizio centrale operativo della polizia di Stato che ha fatto luce sugli assetti patrimoniali dell’associazione: “Un’indagine complessa che ha richiesto prima di tutto di isolare l’infezione all’interno delle forze di polizia e che ha avuto come nemico il tempo. La squadra Mobile magistralmente coordinata dal vicequestore aggiunto, Tommaso Niglio – ha detto ancora De Matteis – ha lavorato senza sosta con altissima professionalità perché il passare del tempo rischiava di mandare all’aria tutta l’indagine”.

INDAGINI ANCHE A CAPODANNO – Per arrivare a dama, il vicequestore Tommaso Niglio e gli altri investigatori della Mobile, in particolare quelli dell’Antidroga, hanno lavorato anche la sera dell’ultimo dell’anno. Solo quella notte sono  riusciti infatti a mettere una cimice nell’auto di uno degli indagati, strumento che si è rivelato in seguito prezioso. E hanno brindato in ufficio

Il dirigente della squadra Mobile Tommaso Niglio

Il dirigente della squadra Mobile Tommaso Niglio

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I BENI SEQUESTRATI – Fondamentale l’inchiesta nell’inchiesta condotta dall’unità indagini patrimoniali dello Sco, il servizio centrale operativo della Polizia di Stato,  sui beni del gruppo che aveva creato tante società, molte partecipate fra loro, per eludere i controlli, gestire affari, nascondere beni: Dodici milioni di euro è il valore dei beni sequestrati tra immobili, auto, una barca a vela ‘imbarcazione e quote societarie. I nuovi interessi si appuntavano sul settore della grande distribuzione ha spiegato Elvio Barbati dell’unità indagini patrimoniali dello Sco. ascolta

  Questo l’elenco dei beni sequestrati:

1. Quote della società a responsabilità limitata denominata ITAPAN S.r.l. (oggetto sociale la produzione, trasformazione, conservazione e surgelazione di prodotti alimentari in genere.) c.f. 02435280595, con sede in Latina, Via Monti nr.18;

2. Quote sociali della società a responsabilità limitata denominata AS Campo Boario FL S.r.l. (oggetto sociale formazione, preparazione e gestione di squadre di calcio.) c.f. 02109680591, con sede in Latina, Via Coriolano snc – c/o il Campo sportivo;

3. Quote della società denominata Demo Service S.r.l. (oggetto sociale la gestione di pubblici esercizi quali bar, pizzerie, trattorie, birrerie ecc.) c.f. 02378210591, con sede in Latina, Corso della Repubblica nr.138;

4. Quote della società a responsabilità limitata denominata Edilfer S.r.l. (oggetto sociale lavori di edilizia in genere )c.f. 02143620595, con sede in Latina, Via Pio VI nr.20;

5. Quota della società a responsabilità limitata denominata Finclem S.r.l. (Attività immobiliare in genere )c.f. 08786821002, con sede in Roma, Via Flaminia nr.395;

6. Totalità della società a responsabilità limitata denominata Finolim S.r.l. (oggetto sociale: Locazione immobiliare di beni propri ) c.f. 02269460594, con sede in Latina, Corso della Repubblica nr.138;

7. Quote società EDILFER Srl della società a responsabilità limitata denominata Immobil Re S.r.l.( Acquisto, vendita e affitto di beni immobili propri) c.f. 02263900595, con sede in Latina, Via Manzoni nr.31 ed unità locale in Latina al Viale P. Picasso nr.58, c/o C.C. “Morbella”,

8. Totalità delle quote della società a responsabilità limitata denominata Tecnoimp S.r.l. (Lavori di edilizia in genere ) c.f. 02329040592, con sede in Latina, Via Pio VI nr.20,;

9. Totalità delle quote della società a responsabilità limitata denominata Gruppo Pandoc S.r.l.(distribuzione alimentare, di pane e derivati, il cui capitale sociale )c.f. 02120800590, con sede in Latina, Via Pio VI nr.20 ed unità locali in Latina, via Cesare Augusto 26/A e Latina, via Isonzo 221,);

10. Totalità delle quote della società a responsabilità limitata denominata SAP s.a.s. di c.f. 02154400598, con sede in Latina, Via Pio VI nr.20 ed unità locale in Latina, via Lungomare-Quinto Chiosco;

11. Totalità delle quote della società a responsabilità limitata denominata CUBINVEST srl (Gestione immobili propri )c.f. 02167400593, con sede in Latina, Via Pio VI nr.20;

12. Immobile di categoria D/8, sito in Latina, Via Bruxelles, p T, in catasto al Fg. 168, part. 34, sub 528, intestate alla CUBINVEST srl;

13. Immobile di categoria D/8, sito in Latina, Via Bruxelles, p T, in catasto al Fg. 168, part. 34, sub 529, intestato alla CUBINVEST srl;

14. Immobile di categoria D/8, sito in Latina, Via Bruxelles, p 1, in catasto al Fg. 168, part. 34, sub 530, intestate alla CUBINVEST srl;

15. Totalità delle quote della società a responsabilità limitata denominata TPS Technical Paper Service & Support s.r.l. c.f. 02364880597, con sede in Latina, Via Migliara 45 nr.46, intestate a GRENGA Gino;

16. Totalità delle quote della società per azioni denominata CEDIL S.p.a., c.f. 02824000596, con sede in Latina via Armellini 22, intestata alla società TPS Technical Paper Service & Support s.r.l. (Commercio all’ingrosso di materie prime, semilavorati, cascami e di carta, riciclabili, prodotti finiti, articoli tecnici, ricambi e accessori per l’industria ecc );

17. Imbarcazione a vela da diporto denominata “Libertà dell’uomo”, immatricolata con targa” RM 3419-D”, in rimessaggio presso i cantieri navali Rizzardi di Ostia (Roma), intestata alla TPS Technical Paper Service & Support s.r.l.;

18. Quote società a responsabilità limitata denominata Gespan s.r.l. (oggetto sociale il commercio di bevande e alimenti attraverso distributori automatici, )c.f. 02406650594, con sede in Latina, Via Migliara 45 nr.46;

19. Quote della società denominata Tupid Food S.r.l. c.f. 02461230597, con sede in Latina, Via Migliara 45 nr.46 ed unità locali in Latina, via Cesare Augusto 26 e Latina, via Isonzo 221,;

20. Immobile di categoria C/1, di Mq 97, sito in Latina, viale Pablo Picasso, p. T-1, in catasto al Fg. 170, part. 79, sub 124, intestato alla Edilfer S.r.l.;

ALL’ALBA – Inconfondibile il rumore dell’elicottero che ha svegliato il capoluogo pontino per sorvegliare dall’alto le operazioni degli agenti della Questura di Latina che hanno operato in collaborazione con l’Unità Indagini Patrimoniali del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Latina Giuseppe Cario su richiesta del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia con i pm Spinelli e De Lazzaro. “Le indagini  – ha spiegato la portavoce della Questura Manuela Iaione  – hanno preso avvio nel mese di agosto del 2014, dopo la gambizzazione del proprietario di una rivendita di tabacchi a Latina” ascolta

 

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