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Casa, aumentano le famiglie che decidono di affittare

Ecco i dati della Federazione italiana agenti immobiliari

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LATINA – Il calo della domanda delle famiglie potenzialmente interessate ad acquistare una casa negli ultimi anni ha, di fatto, favorito un aumento della richiesta di abitazioni in locazione (+3,7% annuo su scala nazionale), e vivacizzato un mercato che sembrava languire da tempo. Anche a Latina, dal novembre 2014 a oggi l’offerta di appartamenti in affitto è cresciuta, e in percentuale ancora maggiore rispetto al dato nazionale, facendo rimarcare un +5,4%, dato tuttavia inferiore rispetto agli anni precrisi, in cui si registravano incrementi a doppia cifra. Molte famiglie in affitto hanno, inoltre, preferito cambiare zona a fronte di un canone più basso, altre maggiormente colpite dalle difficoltà hanno scelto di trasferirsi nell’hinterland lasciando immobili del centro città, destinati spesso a restare a lungo sfitti per le richieste di canoni ancora considerati troppo elevati. «La discesa dei prezzi di vendita in rapporto agli affitti – ha dichiarato il presidente provinciale Fiaip, Santino Nardi – ha tenuto stabile il rendimento delle case nel centro storico e nelle aree di pregio (4,1% lordo annuo), mentre in periferia i rendimenti hanno superato il 5% annuo (sempre al lordo di tasse e spese). Per quanto riguarda il rapporto tra le richieste e le offerte si evidenzia che la differenza media fra il canone richiesto dai proprietari e quello atteso dai conduttori è di circa il 6,5%: un punto di accordo si trova abbastanza agevolmente, quando c’è volontà comune». A confermarsi zona di maggior pregio della nostra città, e conseguentemente più cara, l’area Cucchiarelli – via Milano, storica zona residenziale individuabile tra via del Lido e il centro Morbella, dove per un appartamento in buone condizioni il canone medio oscilla tra i 7,5 e i 10 euro al metro quadro, ovvero per affittare un bilocale di circa 75 metri quadrati sono da preventivare mediamente (le variabili sul prezzo possono essere dovute al piano, ascensore, riscaldamento autonomo ecc) una spesa mensile tra i 560 e i 750 euro. Quella più economica si conferma l’area Lido/Borghi dove l’asticella per l’affitto è posta tra i 5 e i 6 euro/mq al mese. «La contrazione dei canoni è stata determinata dalla maggiore offerta di immobili in locazione – spiega Nardi – e dalla diminuzione della disponibilità di spesa dei potenziali inquilini, il cui parco clienti è formato da coloro che non sono in condizione di acquistare in quanto non riescono ad accedere al mercato del credito, primi fra tutti i giovani, i monoreddito e gli immigrati. A questi si aggiungono poi gli studenti, i lavoratori fuori sede e coloro che volutamente scelgono l’affitto in attesa di vedere cosa accadrà sul fronte dei prezzi per un eventuale acquisto». L’analisi Fiaip prosegue fotografando l’inquilino/tipo latinense, rappresentato per il 61% da single, la restante parte da famiglie. Tra i primi sono in aumento le richieste da parte di separati/divorziati. Le unità residenziali maggiormente locate risultano per il 39% trilocali (soggiorno/cottura – 2 camere – servizi) e il 25% bilocali, il 16% è appannaggio dei monolocali. L’ubicazione è prevalentemente posta in zone semicentrali (32%) o centrali (29%) e lo stato di conservazione che prevale è di alloggi usati ma in buono stato (41%). Per quanto riguarda le fasce di età, il 45,4% dei potenziali inquilini hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 25,8% tra i 35 e 44 anni, il restante 28,8% è over 45.
Se i segnali circa il residenziale sono incoraggianti, ancora al palo il mercato commerciale «I consumi ripartono, seppure lentamente – osserva il Presidente -, ma la crisi del commercio non si arresta. I segnali della resa sono ben visibili nelle centinaia di saracinesche abbassate della nostra città, anche di negozi dal brand prestigioso, e in strade che erano il regno dello shopping ma che ora sono sempre più deserte e sempre meno sicure. Le cause della desertificazione commerciale, che ha prodotto nello scorso anno la chiusura di 200 negozi nel nostro Comune, più di uno ogni due giorni? «Certo la crisi – conclude Nardi -, ma anche le liberalizzazioni e i canoni non ancora in linea col momento».

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