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giudiziaria

Omicidio D’Amato, la Corte d’appello riduce la pena per Bollini

L'uomo condannato a 16 anni di reclusione

Piazza del tribunale (con seminatore)

ROMA – Sedici anni di reclusione a Emiliano Bollini per aver ucciso con un’accetta, nel novembre del 2013 a Cisterna, il suo datore di lavoro. Lui stesso aveva confessato l’omicidio di volontario premeditato di Ruggero D’Amato.
Oggi i giudici della corte d’assise di appello di Roma hanno ridotto la condanna inflitta in primo grado dal gup di Latina che aveva condannato Bollini a 30 anni di reclusione. La riduzione della condanna è stata motivata dall’esclusione delle aggravanti della crudeltà e della minorata difesa.

L’OMICIDIO – Il 9 novembre 2013 Ruggero D’Amato venne ucciso a colpi di accetta vicino la sua auto da Emiliano Bollini perchè, aveva spiegato, non riusciva più a resistere alle continue minacce. Bollini infatti, svolgeva l’attività di recupero crediti per conto della vittima, e solo in un secondo momento si sarebbe reso conto che D’Amato in realtà, era un usuraio. Quando gli ha comunicato l’intenzione di non lavorare più per lui, sono inziate le minacce. Il 9 novembre Bollini lo ha ucciso con oltre 20 colpi d’accetta alla testa e al volto. L’assassino fu trovato dalla Polizia nei pressi della sua abitazione ancora sporco di sangue.

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