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il caso

Cattive maestre a Piazza Dante. La Questura: “Bambini strattonati violentemente, ingiuriati e mortificati con urla, minacce e frasi lesive della dignità personale”

Notificata a due educatrici la sospensione dal servizio a scuola per 12 mesi

polizia arrestati in QuesturaLATINA – Le denunce di alcuni genitori e le indagini svolte dalla polizia presso la storica scuola materna di Piazza Dante hanno portato alla sospensione e interdizione dal servizio per 12 mesi di due maestre dipendenti del Miur di 53 e  45 anni, una originaria Roccagorga l’altra di Napoli, accusate di maltrattamenti sui piccoli alunni con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di autorità e di relazioni d’ufficio. Le due donne che lavoravano nella stessa classe sono state ascoltate ieri mattina in Questura negli uffici della squadra mobile che ha notificato il provvedimento.

SCAPPELLOTTI, SCHIAFFI E INSULTI – Le indagini – spiegano dalla Questura  – sono state effettuate anche con l’ausilio di supporti tecnici”. Dunque ci sono immagini che documentano il comportamento violento, inaccettabile, messo in atto da professioniste chiamate a educare bambini indifesi di quattro anni. Scappellotti dietro la nuca, ceffoni, e frasi del tipo: “Questo bambino è un criminale” pronunciate dalle due donne davanti alle telecamere nascoste in classe. Le indagini erano cominciate nel 2015. Agghiaccianti i racconti dei genitori che hanno descritto angosciati i loro bambini che avevano cominciato a a fare la pipì a letto o a balbettare.  Venti le piccole vittime dei maltrattamenti.

Il  provvedimento, notificato ieri, emesso dal gip del Tribunale di Latina su richiesta del sostituto procuratore Simona Gentile, dispone la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio, con divieto temporaneo di esercitare l’attività di maestra educatrice presso le scuole d’infanzia per 12 mesi.

Dalle indagini – spiega ancora in una nota la Questura – è emerso un triste quadro probatorio in cui le due insegnanti colpite dal provvedimento venivano riprese in atto di compiere violenze fisiche sui bambini che non obbedivano tempestivamente a quanto loro intimato ovvero a strattonarli violentemente, ingiuriarli e mortificarli con urla, minacce e frasi lesive della dignità personale, incidendo quindi in modo fortemente negativo sul sano e regolare sviluppo psichico delle piccole vittime”.

L’attenzione sul caso è altissima, unanime il sentimento di condanna.

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