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Impianto di smaltimento fanghi, Acqualatina si difende

Besson: "Opera virtuosa, abbatterà i costi", Preoccupano però l'impatto ambientale e le emissioni odorigene. A pochi chilometri ci sono abitazioni e il Giardino di Ninfa

L'Ad di Acqualatina Raimondo Besson

L’Ad di Acqualatina Raimondo Besson

LATINA – Mentre è in corso la procedura di Valutazione di impatto ambientale avviata dalla Regione Lazio per l’impianto di smaltimento fanghi che Acqualatina vorrebbe realizzare al confine tra Sermoneta e Latina Scalo (per il quale ha indetto una gara pubblica da 40 milioni di euro per 15 anni), le polemiche e le preoccupazioni sorte intorno all’impianto hanno spinto oggi l’amministratore delegate della Spa dell’acqua a dire la sua. I timori generali riguardano ovviamente l’impatto ambientale e in particolare olfattivo dell’impianto destinato a lavorare i fanghi dei depuratori, ovvero quanto rimane dal filtraggio degli scarichi fognari.

“Finora i fanghi prodotti  – spiega Besson  – sono stati smaltiti attraverso ditte esterne specializzate, con costi altissimi, tali da rappresentare una delle prime voci di costo del bilancio della Società”. L’impianto invece si legge nella nota di Acqualatina costerà 2 milioni di euro ma consentirà un risparmio di oltre il 20% dei costi sostenuti finora. Magra consolazione per i residenti della zona se (come è immaginabile) l’impianto produrrà sgradevolissime puzze. Senza tenere conto delle abitazioni di campagna vicine al sito, in linea d’aria disterebbe solo 2 chilometri da Latina Scalo, e, a occhio, sarebbe un po’ troppo vicino ad un gioiello come il Giardino di Ninfa.
“Tutte le opinioni sono ovviamente rispettabili – interviene Raimondo Besson – Ad di Acqualatina – come sono legittimi dubbi e preoccupazioni. La Società ha lavorato per valutare ed individuare la soluzione a minore impatto ambientale, tanto che per la prima volta in questo territorio, i fanghi prodotti dalla depurazione andranno ad essere riutilizzati”.
Acqualatina dovrà ora produrre la documentazione richiesta dalla Regione, in sinergia con la ditta che realizzerà l’impianto, aggiudicataria della gara d’appalto. Questi approfondimenti tecnici saranno utili anche per le osservazioni avanzate dalla Provincia di Latina che nutre dubbi.

“Si tratta di un’operazione virtuosa e di grande rilievo – insiste Besson –  ed è fisiologico e corretto che gli Enti a diverso titolo coinvolti avanzino le loro osservazioni e le relative richieste di verifica. L’obiettivo comune, del resto, è proprio quello della salvaguardia ambientale, e siamo ben lieti di procedere agli approfondimenti necessari per fugare ogni dubbio”.

 

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