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SCUOLA

Al San Benedetto, guerra al fumo: multa agli studenti con la sigaretta o un corso sui danni alla salute

Il dirigente Lifranchi: "I controlli antidroga sono chiesti da noi. Con le forze dell'ordine collaborazione stabile"

LATINA – L’Istituto Agrario-Alberghiero San Benedetto di Latina ha dichiarato guerra al fumo e non solo a quello “pesante”. Le sigarette sono state infatti messe al bando dal dirigente Vincenzo Lifranchi e gli studenti sorpresi a fumare vengono multati: 55 euro, la sanzione minima prevista dalla legge. Se è la prima volta, però, hanno una chance per non pagare: frequentare un corso di formazione obbligatorio sui danni da fumo.

Non è andata dunque giù al professore la notizia diffusa sui social che “all’Agrario sono state trovate buste piene di marijuana e hashish”. “Falso. Parliamo di 3 grammi ed è bene saperlo – dice riferendosi all’ultimo controllo dei carabinieri – E siamo noi a chiedere i controlli antidroga alle forze dell’ordine in un rapporto costante di collaborazione e rispetto reciproco tra istituzioni. Siamo impegnati costantemente sul fronte del contrasto agli stupefacenti e io ho assistito personalmente alle operazioni dei carabinieri e al ritrovamento dei 3 grammi. Abbiamo circa 1500 studenti e ci teniamo a tutelarli, soprattutto quando sono minorenni e magari deboli”.

A questo si aggiunge la rigida campagna antifumo. Scontata in un luogo pubblico? No, se ancora si possono vedere trovano cicche sulle scale di un ospedale o, per restare a scuola, i bagni di molto istituti sono infrequentabili per i no-smoker.

“E’ un’opera di dissuasione e di sensibilizzazione sulla quale siamo impegnati da un anno circa – spiega il preside  – facciamo un percorso interno di rieducazione, che prevede la somministrazione di circa tre ore di lezione dedicate a illustrare i danni prodotti dal fumo di sigaretta, e da fare fuori orario scolastico. Chi non frequenta il corso, paga la multa, perché noi il verbale lo facciamo subito, ma non lo inoltriamo in attesa di verificare se gli studenti partecipano a quelle lezioni”. Inutile dire che più di qualche genitore scopre che i figli fumano, trovandosi fra le mani la sanzione da pagare con un F24. “C’è poi un  percorso di ricerca con l’università di Cassino  – conclude Lifranchi – per capire a seconda delle varie fasce di età,  degli indirizzi di studio e dell’estrazione socio-culturale, qual è l’incidenza del fumo sui ragazzi che frequentano la nostra scuola. L’università ogni anno ci restituisce i risultati che poi vanno all’attenzione del collegio dei docenti”.

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