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Rida Ambiente, il patron Fabio Altissimi: “Noi un problema per qualcuno”

Dopo la riapertura dell'impianto l'imprenditore lancia nuove accuse

APRILIA – Dopo la riapertura del’impianto, l’amministratore di Rida Ambiente Fabio Altissimi, parla della crisi scoppiata dopo la diffida della Regione Lazio. “Mi pare che tutto concorra, e sarebbe bene capirne il motivo – spiega Altissimi – a ricreare un clima di emergenza legato al ciclo dei rifiuti all’interno della Regione. Un’emergenza evitata dal 2014 con l’ordinanza a firma di Zingaretti ma che ha rischiato di rinvigorirsi con la crisi legata al tritovagliatore del Colari nel biennio 2015-2016, con l’incendio del giugno 2016 che ha colpito l’impianto Pontina Ambiente e per finire con l’incendio del 3 giugno scorso dell’impianto di Ecologia Viterbo. Incidenti che hanno portato a un impennata del costo di sversamento dei rifiuti, circa 50-60 euro di aumento per ogni tonnellata conferita, che solo Rida, l’unico impianto rimasto sul territorio, è in grado di abbattere. L’impianto della Rida rappresenta evidentemente un problema per chi vorrebbe lucrare più che fare impresa”, afferma Altissimi.
“I dati parlano chiaro: grazie a Rida Ambiente l’emergenza attorno ai rifiuti non si crea e anzi l’impianto garantisce un costo più basso di conferimento. Giova infine ricordare che Rida produce il 60% -70% di Css (combustibile solido secondario) ossia la parte nobile dei rifiuti da avviare a termovalorizzazione, un dato ben più superiore di quanto prodotto finora dagli altri impianti. A questo punto sarebbe doveroso accertare se qualcuno abbia interesse a fermare Rida, così da tornare in una condizione di emergenza senza la quale i prezzi non salgono”.

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