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cronaca

Retini della mitilicoltura in mare, la Guardia Costiera apre indagine contro ignoti

Il sindaco Bartolomeo: "Non è più tollerabile, informeremo anche la Regione"

FORMIA – Centinaia di frammenti di retini di vario colore, probabilmente residui delle attività di lavorazione dei vicini impianti di mitilicoltura, erano in acqua, accanto alle barche, lungo lo scivolo di alaggio del porticciolo Caposele a Formia. Il fenomeno ha assunto proporzioni tali che l’Amministrazione ha deciso di andare fino in fondo, presentando un esposto contro ignoti.

Questa mattina il Sindaco e l’Assessore alla Sostenibilità Urbana hanno incontrato l’Ufficio Locale Marittimo della Guardia Costiera di Formia che sull’episodio ha già avviato le verifiche. Il sopralluogo ha consentito di appurare la presenza in acqua di centinaia di spezzoni di retini in plastica di vari colori, di quelli in uso alle imbarcazioni da pesca che si occupano dell’allevamento dei mitili. I rifiuti sono stati recuperati e smaltiti dalla “Formia Rifiuti Zero”. Non potendo risalire ai trasgressori la Guardia Costiera ha convocato tutti gli armatori e comandanti delle unità da pesca impegnate nell’allevamento dei mitili.

“Non è più possibile – afferma Bortolomeo – che nelle procedure di lavorazione dei mitili i residui vengano sistematicamente abbandonati in mare. Coinvolgeremo anche la Regione. Non è più tollerabile che si tratti il nostro mare come fosse una pattumiera”.

 

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