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l'intervista

Arriva a Fiumicino Carmine Sciaudone. Il papà sollevato: “Abbiamo avuto paura”

La liberazione dal carcere di Bali dopo 15 mesi e una vicenda giudiziaria che si è chiusa con un'assoluzione piena

Carmine Sciaudone lascia Bali il 19 ottobre 2017. Nella foto in prima pagina all’aeroporto accompagnato dalle guardie carcerarie

LATINA – E’ atterrato a Fiumicino Carmine Sciaudone il 37enne videomaker di Latina reduce da un’ incredibile storia a Bali dove è stato detenuto 15 mesi fino alla liberazione arrivata ieri, annunciata dal Ministro degli Esteri Angelino Alfano. “Abbiamo avuto paura, ad un certo punto eravamo convinti di non farcela. La sua mancata scarcerazione dopo il processo e l’assoluzione in primo grado perché la pubblica accusa aveva presentato ricorso, ci aveva fatto pensare al peggio”, racconta il padre Gaetano che ha trascorso mesi difficilissimi, sostenuto e accompagnato sempre dall’avvocato Andrea Ambrosio, scalando una ad una tutte le istituzioni fino ad arrivare al Ministro Alfano che nelle scorse ore ha dato l’annuncio sperato: “Il nostro connazionale Carmine Sciaudone sta rientrando in Italia”.

Fino a trenta giorni fa e per mesi, Carmine ha pensato il peggio, restare prigioniero altri anni, e di più: temeva per la propria vita.  “Ho seguito la liberazione di mio figlio praticamente in diretta grazie agli avvocati che si sono tenuti sempre in contatto con me fino a quando non è stato imbarcato sul volo per Fiumicino. Anche le guardie carcerarie ormai ci conoscevano e hanno gioito per la liberazione di Carmine”, aggiunge il papà che su change.org aveva lanciato una petizione per la liberazione raccogliendo più di 20mila firme.

Anche la vicenda giudiziaria si è conclusa positivamente: la corte d’Appello ha rigettato il ricorso del pm. E’ stata questa la fase più delicata: convincere le autorità indonesiane a esaminare il caso senza far trascorrere ulteriore tempo. “La liberazione di Carmine avviene con una dichiarazione di innocenza a pieno titolo” sottolinea il padre. Arrestato a primavera scorsa il videomaker che amava Bali era stato accusato di lavorare clandestinamente sull’isola indonesiana. In realtà  – ha sempre sostenuto lui – era stato invitato ad una festa di amici, su una barca e aveva semplicemente montato un proiettore. In quel momento era arrivata un’ispezione e l’italiano si era ritrovato nei guai senza sapere nemmeno perché.

“Spero che mio figlio possa superare questa esperienza, non vedo l’ora di riabbracciarlo”, ha detto il papà

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IL RINGRAZIAMENTO SU CHANGE.ORG – Il 02 ottobre la Corte Suprema di Jakarta ha esaminato e NON HA ACCOLTO IL RICORSO fatto dalla P.M. contro la sentenza che vedeva assolto Carmine per la presunta accusa di svolgere una attività non conforme al visto di turista, (una sera su una barca ad un party armeggiava vicino ad un proiettore). OGGI CARMINE è STATO LIBERATO ed è in viaggio per l’Italia. VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI, IN ORDINE : il console onorario di Bali, l’ambasciata d’Italia a Jakarta, la Farnesina di Roma, Katia Anedda della onlus “Prigionieri del Silenzio”, il sindaco di Latina, il Vescovo di Latina, il NUNZIO APOSTOLICO DI JAKARTA, un cara persona di Bali (spagnolo) , il Ministro Alfano ed i media tutti. Domani rivedrò mio figlio. Grazie

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