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l'intervento a Imola

Coletta al Festival della Pubblica utilità. Sinibaldi: “Sindaco non la invidiamo, Latina è una città difficile”

Il primo cittadino di Latina dialoga con manager di società pubbliche e private

LATINA  – “Vogliamo far capire a chi vive a Latina che la città non è roba d’altri, ma è nostra, è del cittadino,  e la capacità di partecipare fa la differenza,  perché si esce dal rapporto pubblico-privato e si entra in un concetto diverso che è quello della cittadinanza attiva dove il controllo è binario”. E’ uno dei passaggi del racconto dell’esperienza del capoluogo pontino, fatto dal sindaco di Latina bene Comune, Damiano Coletta, ospite questa mattina del primo Festival della Pubblica Utilità promosso dalla Fondazione Symbola e in corso a Imola,  inserito nella tavola rotonda su “L’italia che innova”.

“Non la invidiamo sindaco. A parte il bel fisico e il bel nome della sua lista, Latina ha problemi di sicurezza, è in una zona di frontiera, ha radici storiche complesse da gestire, come si fa ad amministrare un Comune così complesso e come si applica il concetto di bene comune in un ente che ha delle forti rigidità amministrative”,  è stata la domanda posta da Marino Sinibaldi direttore di Radio Tre 3 che ha condotto la tavola rotonda.

Con Coletta erano seduti Antonio Decaro Presidente ANCI, Leonardo Bassilichi Presidente Bassilichi, Matteo Del Fante Amministratore Delegato Poste Italiane, Mauro Felicori Direttore Reggia di Caserta, Marco Frey Presidente nazionale Cittadinanza Attiva e Presidente Comitato Scientifico Fondazione Symbola, Agostino Giovagnoli Professore Ordinario di Storia Contemporanea Università Cattolica del Sacro Cuore, Vincenzo Linarello Presidente Cooperativa Goel, Mauro Lusetti Presidente Legacoop, Catiuscia Marini Presidente Regione Umbria.

Il Festival, tutto concentrato nella giornata di oggi, si è posto come obiettivo di mettere al centro pubblica utilità e bene comune raccontando  non solo la pubblica amministrazione che funziona, ma anche la capacità delle imprese e dei territori di creare nuove forme di relazione e di innovazione, e le esperienze del terzo settore “grazie al quale i nostri territori sono più forti e coesi”, ha detto il Presidente di Symola Ermete Realacci.

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