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Aumento Tari, i commercianti di Sabaudia pronti a chiudere

L’Ascom chiede all'amministrazione un piano condiviso per agevolare il commercio e il turismo

SABAUDIA – I commercianti di Sabaudia sono pronti alla serrata dopo l’annuncio dell’aumento della Tassa rifiuti. L’Ascom Territoriale Confcommercio Lazio Sud di Sabaudia ha chiesto ed ottenuto un incontro con l’Amministrazione comunale a cui hanno partecipato una delegazione dell’Ascom Locale guidata dal Presidente Manuele Avagliano ed il suo Vice Mario Cangi e gli Assessori al Bilancio e alle Attività Produttive Macale e Marangoni. L’incremento è destinato a colpire innanzitutto i commercianti, mentre le aliquote per le utenze domestiche subiranno piccole variazioni. La decisione dell’Ente è stata quella di aumentare di circa il 6% le utenze domestiche e di “vessare” le utenze non domestiche con aumenti pari al 35/38% in media, fino a toccare picchi del 50% per alcune categorie commerciali.

“Constatata pertanto la non volontà, o l’impossibilità da parte dell’Ente, di tornare in dietro sulle decisioni prese – dice il Presidente Avagliano – i commercianti sono “già vessati dall’aumento dell’occupazione di suolo pubblico pari al 30%, cui ora va ad aggiungersi la Tari”. Inoltre, in previsione di dover ottemperare all’adeguamento dell’arredo urbano, del quale i commercianti assoggettati a maggior aumento delle tasse saranno i più colpiti, e considerato il periodo di crisi e Sabaudia, essendo la stessa una località a vocazione turistica stagionale, è forte la preoccupazione sulla “sopravvivenza” delle imprese.

L’Ascom richiede “che venga fatto un censimento totale su tutte le utenze, poiché i dati acquisiti ad oggi risultano essere non veritieri, una riformulazione delle tariffe per l’anno 2018 e che si inizi a punire gli evasori. Gli introiti andranno così a costituire un fondo da ripartire sulle varie utenze, distinguendo le domestiche e non, in modo che ne vadano a beneficiare coloro che sono regolari con i pagamenti”.

Dal canto suo l’Amministrazione si è resa disponibile ad una “regolazione spontanea al fine di ridurre la Tari” che inciderebbe sempre in categorie separate -domestiche e non-. In tal caso le utenze, auto denunciandosi, avrebbero una riduzione dell’imposta, in quanto pagherebbero due anni e mezzo anziché cinque. Le evasioni si andrebbero a considerare, laddove riscontrato, per i cinque anni precedenti senza interessi.

“Riteniamo inaccettabile tale modus operandi da parte dell’Amministrazione – commenta Avagliano-, in quanto si continua a parlare di una collaborazione tra l’Ascom e l’Ente, di proposte (vedi: Piano del Parco, arredo urbano, ed altre da noi presente in maniera puntale) per poi non essere minimamente coinvolti in decisioni che riguardano il nostro futuro lavorativo se non a cose fatte”.

I commercianti ora sono sul piede di guerra e annunciano, se necessario, la chiusura delle proprie attività commerciali in segno di protesta.

L’incontro è stata anche l’occasione per fare cenno all’arredo urbano ed il Presidente dell’Ascom ha chiesto, a più riprese, “un dialogo tra l’Amministrazione e la Polizia Municipale, alla luce delle ultime notifiche fatte pervenire ad alcuni esercenti ai quali viene intimato di adeguarsi al piano in vigore entro il mese di ottobre, pena la sanzione o la rimozione delle strutture”.

L’Ascom pertanto chiede un piano condiviso al fine di agevolare il commercio e il turismo locale.

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