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Pubblica illuminazione a Latina, vince Engie: in 9 anni investimenti per 11 milioni

Il Comune cambia sistema e cede la gestione di 14mila punti luce

LATINA – La gestione della pubblica illuminazione cambia radicalmente grazie ad una gara Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione che sta per Concessionaria Servizi Informativi Pubblici,) per la fornitura di energia elettrica e dei servizi connessi per le Pubbliche Amministrazioni e promette investimenti sul fronte della sicurezza e su quello dell’efficientamento energetico. Latina ne avrebbe davvero bisogno.

Per i prossimi nove anni, in sostanza, i punti luce di tutto il territorio comunale, ovvero circa 14mila pali in molti casi malmessi e con lampadine vecchio tipo che fanno lievitare il costo della bolletta dell’energia elettrica di migliaia di euro, saranno gestiti da Engie avrà l’obbligo di reinvestire il 57% del canone.

Ne ha dato notizia questa mattina intervenendo a Le Cose In Comune su Radio Luna, l’assessore al decoro urbano, al patrimonio, alle manutenzioni e ai lavori pubblici, Emilio Ranieri, che si è già messo in contatto con  la società che ha vinto l’appalto per il Lazio. “A breve  – ha spiegato l’assessore – delibereremo l’assegnazione del servizio per 9 anni e il canone che oggi paghiamo ai gestori dell’energia elettrica, circa 20 milioni di euro, sarà a carico di Engie che sarà obbligata a investire nell’arco dei 9 anni circa 11 milioni di euro”. Le bollette dunque non saranno più sulle spalle del Comune, ma saranno volturate a Engie, e gioco-forza il fornitore-gestore dovrà come prima cosa sostituire tutte le lampadine con quelle a led, per poter risparmiare sui costi e poi, reinvestire.

“Entro luglio potremmo avere il passaggio al nuovo gestore. Se la delibera che stiamo preparando passa, infatti è immediatamente eseguibile ,e pensiamo che i primi effetti della nuova gestione si vedranno subito. Le lampade sostituite saranno a basso consumo e dovranno rispettare la normativa sull’inquinamento energetico. Il gestore dovrà occuparsi della manutenzione. Non ultimo, si sgrava il Servizio comunale di questo onere, con la possibilità di poterlo impegnare su altri ambiti altrettanto importanti”.

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