ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

scuola

Latina, arriva il liceo linguistico steineriano “Adriano Olivetti”

Ingresso alle 9, una materia al mese e si sperimentano artigianato e agricoltura

LATINA – Insegnare con il metodo di Steiner anche al liceo convinti che sia utile “disegnare un programma scolastico sulle necessità reali dei ragazzi, lavorando per trasformare l’educazione in un’arte che educhi lo studente con il cuore, con le mani e con la testa”. E’ arrivato a Latina e sarà presentato nell’open Day in programma il 25 agosto,  il liceo Linguistico paritario Adriano Olivetti, il primo nel centro-sud Italia ad ispirarsi alla pedagogia di Rudolf Steiner per le scuole Waldorf.  L’idea di un gruppo di genitori e di professori, si è concretizzata nella collaborazione tra l’Associazione Paidos e Interstudio, con l’autorizzazione e il sostegno morale della Fondazione Olivetti. Tra le novità, l’ingresso alle 9, lo studio di una materia al mese in full-immersion e di massimo due a settimana, viaggi per imparare le lingue: “E a proposito di smatphone, prima di affrontare l’informatica, dovremo comprendere innanzitutto come funzioni un computer, smontandolo, costruendolo ed entrando prima di tutto nell’hardware”, hanno spiegato Massimiliano Baiocco, presidente dell’associazione Paidos, e Riccardo Tulipani, coordinatore del collegio dei professori e responsabile didattico a Rosalba Grassi, collega e socia fondatrice dell’Associazione Waldorf La Chiave d’Oro di Latina.

L’INTERVISTA di  Rosalba Grassi

Prof. Baiocco, due parole sull’associazione Paidos?
Paidos è un’associazione pedagogica, presente sul territorio dei castelli romani da quasi 30 anni. È stata la
seconda realtà Steiner Waldorf del Lazio, nato come piccolo gruppo giochi e poi Asilo.

Come siete giunti dall’asilo ai Castelli all’apertura di un liceo a Latina?
Come sempre le scelte più importanti si prendono grazie ai figli e per i figli. Le nostre, nello specifico,
frequentano da anni l’ottima scuola Steiner-Waldorf di Latina La Chiave d’Oro, gestita dall’omonima
associazione pedagogica.
E da sempre sentiamo la necessità di un proseguimento con gli stessi principi pedagogici per la scuola
superiore.

Come mai avete scelto di intitolare un liceo linguistico ad un industriale come Adriano Olivetti?
Ci siamo interrogati molto sul nome da dare al nostro liceo. Abbiamo optato per la figura che più
rappresentasse i nostri ideali e i nostri valori. Per noi fare scuola vuol dire non solo istruire ma educare. Lo
scopo ultimo è raggiungere uno sviluppo di qualità della società attuale. E chi più di Olivetti è riuscito a
portare nel concreto un’evoluzione della società attraverso l’industria e la cultura?

Prof. Tulipani, quali sono i tratti distintivi del liceo Adriano Olivetti tali da distinguerlo da un normale liceo statale?
Innanzitutto la proposta formativa che non si limita a scegliere un solo ambito, come le lingue, le lettere, le
scienze o le arti, ma fornisce al ragazzo una conoscenza a 360°. L’arte è sempre lo strumento attraverso il
quale vengono portate le materie, ovvero le stesse vengono portate in maniera ‘artistica’ e creativa. La
storia o la grammatica e la matematica, devono essere condotte in maniera da non annoiare il ragazzo, ma
renderlo sempre attivo e curioso di scoprire e la dimensione esperienziale, come in tutto il ciclo formativo
Waldorf, assume valore strutturale e fondamentale.
La scuola deve lavorare in modo che il ragazzo sia equilibrato e si senta sempre stimolato e gratificato, una
scuola che sia sempre al suo fianco e non assuma mai la forma di un ‘regime’ al quale il ragazzo, troppo
spesso ob torto collo, si debba piegare. Tutto ciò, per esempio, lavorando nel rispetto dei naturali ritmi di
apprendimento e nel rispetto del momento evolutivo del ragazzo. Non è necessario un sovraccarico di
studio e di compiti, che spesso sono addirittura controproducenti. Serve lavorare bene, nella giusta
maniera e con i giusti tempi.
Per esempio il nostro orario di ingresso è alle 9.00. Poi si lavora con una gestione del tempo che consenta al
ragazzo di affrontare una sola materia principale per un mese intero – nell’ottica di una sorta di full
immersion – rimanendo in quella materia il tempo necessario ad assimilarla per lasciarla poi
‘riposare’,’sedimentare’. E le materie che hanno un ritmo settimanale sono divise in maniera tale da non
essere presenti mai più di due diverse al giorno. In questo modo possiamo avere la certezza che non ci sarà
mai un eccesso di compiti. I ragazzi devono poter avere tempo libero da dedicare alla costruzione di se
stessi e delle proprie passioni.
E poi proprio nell’ideale olivettiano e steineriano per noi la scuola deve essere una fucina sociale. Deve
educare alla responsabilità e all’autonomia di pensiero. Deve educare alla libertà.

Leggo dal programma che i ragazzi sperimentano addirittura l’artigianato e l’agricoltura.
Certamente! Sappiamo che uno dei modi migliori per attivare il cervello è proprio muovere le mani. Uno
studente che abbia solo conoscenze teoriche o solo pratiche avrà sempre delle lacune. I ragazzi che oltre a
conoscere il mondo nella teoria lo fanno anche nella pratica, hanno una maggiore capacità di guidare gli
altri, di risolvere i problemi e di mettere in atto le proprie conoscenze. Esse non saranno mai ‘solo teoria’.

Spesso si sente dire che le scuole Waldorf non usano tecnologie. Vale anche nel vostro, ispirato alla
pedagogia di Steiner?
La tecnologia è utile, ma va introdotta nel momento in cui il ragazzo sia in grado di gestirla e comprenderla.
È pericoloso mettere in mano ai ragazzi uno strumento che non conoscono. Un semplice smartphone è uno
strumento completo, ben più potente dei calcolatori che hanno spedito gli uomini sulla luna.
Noi, prima di affrontare l’informatica, dovremo comprendere innanzitutto come funzioni un computer,
smontandolo, costruendolo ed entrando prima di tutto nell’hardware. Parliamo di scienza, non di atti di
fede. Inoltre, per quanto riguarda la tecnologia, le scuole saranno sempre in ritardo. Non possiamo
pretendere di formare i ragazzi alle tecnologie e alle conoscenze del futuro,
dobbiamo far sì che il desiderio di apprendere non lo abbandoni mai e che diventi un elemento
permanente nella natura del ragazzo, futuro adulto.

Lei dice che tutto va appreso con l’esperienza. E per le lingue?
Assolutamente vale lo stesso principio. Apprenderemo le lingue a partire dalla pratica, dalla musicalità delle
lingue, per poi scendere nella grammatica. E poi con i viaggi. Ogni anno scolastico prevede escursioni, gite e
viaggi curricolari: in nona classe (primo liceo, n.d.r.) i ragazzi passeranno due settimane curricolari in
Germania per lo studio approfondito del tedesco. Stiamo organizzando una collaborazione con una scuola
tedesca, che consenta ai ragazzi di sperimentare la lingua con dei coetanei

Il lettore che abbia interesse ad approfondire come può contattarvi?
Si può andare sulla nostra pagina facebook Libera Scuola Adriano Olivetti dove ci sono tutti gli strumenti
per favorire anche un più approfondito contatto personale
https://www.facebook.com/liberascuolaadrianoolivetti/

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto