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Il 90% dei lavoratori del Cup di Latina aderisce all’assemblea della Cgil

Disservizi per i cittadini, "ma l'incontro era necessario: a rischio il futuro lavorativo dei dipendenti"

LATINA – Circa il 90% dei lavoratori del Cup di Latina ha aderito oggi all’assemblea dei lavoratori indetta dalla Cgil a seguito della vertenza aperta con la Regione Lazio per il rischio di tagli al servizio. La FP CGIL ha indetto un’assemblea dei lavoratori della Capodarco (la cooperativa che fino ad ora ha avuto in gestione il Servizio e che ora ha perso la gara regionale) e circa il 90% dei lavoratori, impiegati nei servizi Cup ed amministrativi dell’Asl di Latina, ha aderito all’incontro dove sono state spiegate le ragioni che hanno portato la CGIL di Roma e Lazio a non firmare l’accordo proposto dalla Regione nell’incontro del 31 Agosto.

Per i lavoratori partecipare all’assemblea e quindi assentarsi dal servizio è stato un modo pacifico per far sentire alla Regione il proprio dissenso sulle scelte operate. Purtroppo l’utenza ha subito qualche disservizio ma la giornata di oggi è stata necessaria per dare forca alla richiesta di concrete garanzie circa il mantenimento dei livelli dei Servizi erogati, anche nell’interesse di tutti i cittadini.

“La salvaguardia occupazionale e salariale dei lavoratori, insieme con la qualità del servizio sono impegni che la Regione ha disatteso non assumendo concreti impegni, economici e progettuali. La FP CGIL ha ritenuto essenziale attivare questo momento di partecipazione per spiegare lo stato di avanzamento del confronto con la Regione e per ascoltare la voce dei diretti interessati. La partecipazione dei lavoratori, anche non iscritti alla FP CGIL, ha dato modo ai lavoratori di spiegare le proprie istanze e dubbi sul futuro. Riteniamo sia importante che la Regione Lazio si renda conto che dietro alle discussioni di un tavolo tecnico ci sono delle persone. Persone che conoscono molto bene il proprio lavoro e che hanno maturato competenze e professionalità dopo oltre dieci anni di esperienza. Rischiare di perdere anche solo gli scatti di anzianità per dei lavoratori che, mediamente, hanno stipendi bassi, oltre ad essere ingiusto e penalizzante risulterebbe anche umiliante”.

La Fp Cgil chiede alla Regione di dimostrare, concretamente, che dietro le promesse ci siano le risorse necessarie: “E’ un atto dovuto nei confronti dei lavoratori e nei confronti dell’utenza. Tagliare il CUP equivale a tagliare il Servizio Sanitario Pubblico e questo territorio ha già vissuto troppi tagli”.

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