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l'omicidio di Cisterna

Desireè, decisione del Riesame: cade l’accusa di omicidio volontario e di violenza sessuale di gruppo

I giudici hanno sciolto la riserva sui ricorsi presentati dai legali di Chima Alinno e Brian Minthe

LATINA –  Il teorema della Procura, accolto dal gip del Tribunale di Roma Maria Paola Tomaselli, sul drammatico caso di Desireé Mariottini viene smontato dal Tribunale del Riesame a cui si sono rivolti i legali degli indagati. Cade infatti per  il pusher nigeriano Chima Alinno, e per Brian Minthe, 43 anni senegalese, l’accusa di omicidio volontario. E non è tutto. Secondo quanto emerso in queste ore, quando i giudici hanno sciolto la riserva,  è stato anche derubricato il reato di violenza sessuale di gruppo in quello di abuso sessuale aggravato dalla minore età della vittima, mentre viene confermato il reato di spaccio. I due restano in carcere, ma il quadro accusatorio sia pur grave, si alleggerisce.

Intanto domani i giudici del Tribunale del Riesame dovranno esaminare il ricorso del senegalese Mamadou Gara, anche lui in carcere con le stesse accuse degli altri due pusher africani, mentre  davanti al Gip si svolgerà l’interrogatorio di garanzia di Marco Mancini, lo spacciatore italiano arrestato con 12 dosi di cocaina e accusato di aver fornito i farmaci usati per comporre il mix letale che ha prima stordito, poi reso inerme, quindi ucciso la sedicenne di Cisterna sulla quale nel frattempo sono stati commessi insopportabili abusi sessuali.

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